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Storia della Letteratura Italiana

Giovanni Antonio Venturi
Sansoni Editore Firenze, 1929, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   PERIODO DEI, RINNOVAMENTO
   vissuti a Firenze, con grande ardore e diligenza. « Cento volte, scriveva nell'ottobre del 1829 al Leopardi, ho affrontato pericoli di vita senza paura; ma il presentare al pubblico dieci libri di storia mi fa tremare ». « Di pochi scrittori, osserva Gino Capponi, l'effigie dell'animo è tanto scolpita nelle opere loro, come quella del Colletta è nelle Istorie. In esse i pensieri di tutta la vita sua; e gli affetti e i dolori e le speranze compresse, e gli alti disegni, e una fiducia indomabile, e gli idoli tutti della sua mente.... Quella sicurezza che appare nel libro, era in ogni sua parola; quel non so che d'imperioso ch'è nel suo stile, l'aveva egli da natura impresso nel volto e in ogni suo portamento: era stile tutto suo, sincero, spontaneo, necessario, né avrebbe egli mai potuto o scrivere o dir parola che in sé non portasse quella sua impronta ».
   Anche altre opere storiche pregevoli ha questa età, come l'acuto Saggio storico sulla Rivoluzione Napoletana del 1799 di Vincenzo Cuoco di Civitacampomarano nel Sannio (1770-1823),32 il quale scrisse pure un romanzo archeologico e filosofico, Fiatone in Italia, che ebbe assai voga; gl'imparziali ed eleganti Commentari della rivoluzione francese di Lazzaro Papi lucchese (1763-1834), autore anche di una buona versione del Paradiso perduto del Milton; le Considerazioni sopra la Storia di Sicilia di Rosario Gregorio palermitano (1753-1809), e la Storia dell'antica Liguria e di Genova del genovese Girolamo Serra (1761-1837).
   Melchiorre Gioia di Piacenza (1767-1829) si acquistò bella fama con opere di scienza economica, di giurisprudenza e di filosofìa. Nelle quali discipline, e segnatamente nel Diritto. Gian Domenico Romagnosi di Salsomaggiore (1761-1835) (tutti ricordano la stròfe che a lui si riferisce nella Terra dei morti del Giusti) dimostrò indefessa operosità e un ingegno poderoso.
   1 F. Torraca, Manuale della letterat. ital., 7a ediz., voi. III, p. 363. Per gli scrittori di cui si tratta in questo capitolo vedi in generale 6. Mazzoni, L'Ottocento cit. ; G. Mestica, Manuale della letterat. ital. nel secolo XIX cit., e altre opere citate nella prima nota del capitolo precedente.
   2 Vedi A. Pompeati, V. Monti, Bologna, 1928; E. Bevilacqua, F. Monti, Firenze, 1928; E. Allodoli, Monti, Milano, 1929; C. Steiner, La vita e le opere di V. Monti (Man. Giusti), Livorno, 1915; G. Bustico, V. Monti