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Storia della Letteratura Italiana

Giovanni Antonio Venturi
Sansoni Editore Firenze, 1929, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   PERIODO DEI, RINASCIMENTO
   87
   sai noto canzoniere, intitolato La Bella Mano perché molto frequentemente vi ricorda e loda la mano della sua donna. È evidente l'imitazione del Filocolo e del Decameron nel Paradiso degli Alberti, un curioso romanzo erudito, nel quale sono sparse delle novelle, e cui. si dà questo titolo per esservi descritti i convegni di vari dotti in una villa di Antonio degli Alberti, chiamata per la sua amenità a quel modo: si crede opera di Giovanni Gherardi da Prato, che scrisse anche in poesia, e spiegò a Firenze la Commedia e le canzoni morali di Dante.
   Il beato Giovanni Dominici di Firenze (morto nel 1419) scrisse in volgare di cose ascetiche e morali: anche per la bellezza della lingua e del dettato sono pregevoli la Storia di Firenze di Gregorio Dati e la Cronica o Libro di Bicordi di Giovanni Morelli ; importanti e scritte con dignitosa semplicità le Commissioni -per il Comune di Rinaldo degli Albizzi (1370-1442); spigliate e piene di bei modi senesi, ora fervide e vigorose, ora piacevolmente argute, J^Erecliche di San Bernardino da Siena. Della schietta prosa familiare sono documento prezioso le lettere, pubblicate., da Cesare Guasti, di una gentildonna fiorentina, Alessandra Ma-cinghi-Strozzi (1407-1471). 9 Riprese e continuò la poesia burlesca e satirica del Trecento Domenico di Giovanni detto il Burchiello, barbiere in Calimala a Firenze, poi fuoruscito e morto a Roma nel 1448: da lui ebbe nome una certa maniera di poesia bizzarra, oscura, enigmatica, della quale non fu però l'inventore, ché altri prima di lui vi s'erano scapricciti. 10
   Leon Battista Alberti, il quale, sebbene valentissimo latinista, con grande calore difese ed esaltò il volgare, nel 1441 fece proporre dagli uffiziali. dello Studio fiorentino una solenne gara poetica sul tèma della Vera amicizia; e con parecchi altri vi concorse egli stesso, presentando un dialogo in prosa, che è il quarto libro dell'opera sua Della famiglia, e alcuni versi esametri che, insieme con le strofe saffiche e gli esametri composti nella stessa occasione da Leonardo Dati, furono i primi tentativi di trasportare nella poesia italiana i metri classici. Le poesie, cui dette occasione questo certame poetico, non sono prive d'importanza, perché ci presentano « una testimonianza assai larga e sicura delle tendenze, dei gusti, delle attitudini di quanti in Toscana si dilettavano a que' tempi del poetar volgare. Con la canzone, con la terzina, col sonetto trovi, in fatto, metri più 'popolari: l'ottava e il serventese; di contro l'esametro e il verso