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Storia della Letteratura Italiana

Giovanni Antonio Venturi
Sansoni Editore Firenze, 1929, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IL, SECOLO XVI
   morte, che fu il 1348, l'anno della famosa pestilenza, della, quale egli fu una delle innumerevoli vittime. Nella parte più antica accoglie leggende e favole confusamente e con ingenua credulità; ma a mano a mano che la cronaca si avvicina ai tempi in cui l'autore è vissuto, acquista sempre maggiore importanza per la copia e la esattezza delle notizie che ci fornisce non solo su i fatti esterni, ma pure intorno agli incrementi materiali e morali e agli ordinamenti di Firenze, ed anche su le altre parti d'Italia e d'Europa, con le quali Firenze ebbe maggiori relazioni commerciali e politiche; onde essa è considerata un documento storico prezioso. Fu continuata da Matteo Villani, fratello di Giovanni, sino al 1363 e da Filippo, figliuolo di Matteo, sino all'agosto del 1364. Si hanno anche altre parecchie cronache, come quella diligente ma arida di Paolino Pieri fiorentino: Delle cose d'Italia (1080-1305); le Istorie pistoiesi (1300-1348), vivace quadro degli odi delle fazioni, di zuffe e battaglie; ecc.
   Il più antico esempio della eloquenza sacra italiana troviamo nelle prediche di fra Giordano da Rivalto, o piuttosto da Pisa,14 giunteci in una trascrizione compendiosa, rozze ma in qualche passo calde e vigorose. Abbondarono in questo tempo le scritture ascetiche e morali: accennerò alle principali. Fra Domenico Cavalca di Vico Pisano, il quale scrisse anche poesie religiose, compose molti trattati spirituali e fece il volgarizzamento delle Vite de' Santi Padri, è dei più lodati prosatori del Trecento. 18 Bellissima leggenda religiosa i Fioretti di San Francesco, tradotti dal latino con nitida schiettezza, con soave candore. 10 Fra Iacopo Passavanti di Firenze scrisse un trattato ascetico, lo Specchio di vera penitenza, ove dall'esortazione passa sovente al racconto, narrando con grande forza ed evidenza:17 Santa Caterina da Siena ci ha lasciato molte lettere ispirate dalla fede più ardente:18 Bartolommeo da San Concordio, autore pure d'una versione di Sallustio compilò in latino e poi tradusse gli Ammaestramenti degli antichi, notevole raccolta di sentenze disposte in maniera da formare un trattatello morale. Carattere storico hanno l'ampia Fiorita del giudice Armannino da Bologna e, ben più noto e lodato, il Fiore d'Italia di frate Guido da Pisa, specie il secondo libro che tratta dei Fatti di Enea, compendiando in prosa l'Eneide con molte citazioni dantesche.19 Una singoiare ma goffa compilazione è l'Avventuroso Ciciliano, una specie di romanzo storico con intendimento morale, attribuito a Bosóne