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Storia della Letteratura Italiana

Giovanni Antonio Venturi
Sansoni Editore Firenze, 1929, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   GIOVANNI BOCCACCIO
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   e descrivo, le sue angosoie e le sue gelosie, poiché Panfilo (il Boccaccio), richiamato dal vecchio padre, si è dovuto allontanar da lei: servono come di fondo al quadro descrizioni bellissime dell'ameno, splendido paesaggio e dei costumi napoletani.
   Del Decameron discorrerò dopo avere accennato alle altre opere in prosa posteriori ad esso. La Vita di Dante, o Tratta-tello in laude di Dante, è un elogio biografico che il Boccaccio, studiosissimo e grande ammiratore dell'Alighieri, scrisse di lui, nei particolari lavorando un po' di fantasia e dando alla biografia un certo colorito e di romanzo e insieme di trattatello morale, poiché il racconto cede frequentemente il luogo alle considerazioni morali, ma pure nel fondo attenendosi al vero. 4 Il Boccaccio, come fu il primo biografo di Dante, fu anche dei primi commentatori della Commedia: 5 il suo commento è il più importante di quelli del sec. XIV, ed è molto da deplorare che giunga soltanto al principio del canto XVII dell 'Inferno.
   Il Corbaccio (probabilmente dal francese courbache [cravache], scudiscio : cfr. spagnuolo corbacho, nervo di bue) è una fiera satira, nella forma tanto allora diffusa della visione, contro una vedova e in generale contro le donne. Vuoisi ricordare anche la famosa Epistola consolatoria a Pino de' Rossi, condannato ai-d'esilio nel 1360.
   3. Il capolavoro del Boccaccio, ed una delle più insigni e gloriose opere della letteratura nostra, è il Decameron, 0 Finge l'autore che, mentre Firenze è desolata dalla terribile pestilenza del 1348, sette giovani donne e tre giovanotti si raccolgano insieme, e vadano a spassarsela in una villa presso la città: ivi si trattengono quattordici giorni, e in dieci di questi, astenendosi dal novellare per rispetto alla religione il venerdì e il sabato, raccontano dieci per giorno le cento novelle che son raccolte in quest'opera; onde il titolo di Decameron, liberamente formato da due voci greche, deca, dieci, e emèra, giorno. Ciascuno della brigata ha un giorno la direzione e il governo di essa, e dà il tèma intorno al quale dovranno aggirarsi quella volta le novelle che si narreranno : rivolgimenti di fortuna, casi d'amore, motti arguti, burle, azioni liberali e. magnifiche, ecc. : dùe giorni però è data libertà nella scelta degli argomenti; e così l'essere in otto giornate uniforme il tèma delle novelle giova all'unità del libro, corno alla varietà di esso conferisce la libertà concessa nelle altre due. Serve d'introduzione al De-