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Storia della Letteratura Italiana

Giovanni Antonio Venturi
Sansoni Editore Firenze, 1929, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   IL, SECOLO XVI
   cantando e cogliendo fiori; d'una di queste, meravigliosamente bella, egli s'innamora. La vaghissima donna, la quale esorta il Poeta a ricercare la sua Guida e ad esserle sempre ubbidiente, e da questa è poi chiamata dolce e cara sorella, è Maria, la donna realmente amata dal Boccaccio, che ha voluto esaltarla nell'Amorosa Visione,' tentando di farne quasi una nuova Beatrice: ma troppo diversi erano il Boccaccio da Dante e madama Maria da Beatrice! Per un curioso artificio, con le iniziali di tutti i primi versi delle terzine si formano due sonetti caudati ed un sonetto doppio caudato, che contengono la dedica a Maria. Piuttosto una novella che un poema è il Ninfale Fiesolano (come il Filostrato e la Teseide in ottave) sopra gli amori tragicamente finiti della ninfa Mensola e del pastore Affrico, dai 'quali pre-ser nome due ruscelli dei colli di Fiesole: il Ninfale Fiesolano per la graziosa invenzione, per il modo semplice e naturale con cui il racconto è condotto, per le bellezze dello stile è giudicato il più perfetto dei poemi del Boccaccio. Al quale si diede erroneamente il vanto di avere inventata l'ottava rima, che era già usata nella poesia popolare; ma egli ha il merito d'averla trapiantata nella poesia letteraria e, sebbene naturalmente non sia riuscito a darle subito la varietà e bellezza di armonie, che essa acquisterà più tardi per opera del Poliziano e dell'Ariosto, fu sempre il primo a darle alquanto di eleganza e a nobilitarla.
   La più giovanile delle prose è il Filocolo (titolo che dovrebbe significare, secondo l'autore, « fatica d'amore »), un prolisso e ampolloso romanzo su gli amori di Florio e Biancofiore, argomento questo di leggende diffuse in tutta Europa. In un notevole episodio, introdotto con ardito anacronismo, si narra come Florio, venuto a Napoli, incontri Fiammetta (fiuto nome della donna amata dal Boccaccio) in compagnia di Galeone, che è appunto il Boccaccio stesso, e assista a una discussione intorno a tredici sottili questioni di amore, date a risolvere da un'elegante brigata a Fiammetta. Il Ninfale d'Ameto (dopo il quale fu subito composta l'Amorosa Visione, che ha con esso manifeste analogie) è un racconto pastorale in prosa, ma vi sono intercalati dei brevi canti in terzine : sotto un'allegoria involuta e strana vuol significare concetti ed ammaestramenti morali e religiosi. Assai importante è il romanzo psicologico la Fiammetta, col quale nome, come abbiamo visto ora, l'autore designava la donna da lui amata: Fiammetta racconta il suo amore