FRANCESCO PETRARCA
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che si soave piagne (sonetti che sono tutti delle cose più belle della lirica nostra), e non pochi altri; come le canzoni Ne la stagion che 'l ciel rapido inchina, Chiare fresche e dolci acque (la più perfetta e fulgida gemma del Canzoniere), Di pensier in pensier, Che deiV io far?, ecc. Come ha notato il De Sanctis, la figuri di Laura è più umana e più viva nelle poesie scritte dopo la morte di lei; poiché, scomparso il contrasto con la realtà, tolto l'impedimento che il rispetto alla castità e alla virtù di lei opponeva, il poeta ha libertà di fingersela corrispondente all'amor suo e verso di lui pietosa; ed insieme, cessata ormai ogni terrena passione, ha termine, o diminuisce almeno molto, la lotta fra l'amore e il sentimento religioso; anzi Laura stessa guida ed eleva il poeta a Dio. Però il dissidio non è finito del tutto, e il Canzoniere si chiude con quella accorata e fervorosa canzone alla Vergine, nella quale il poeta rinnega e condanna il suo amore.
Ma nei Trionfi il contrasto fra l'amore e la fede è affatto cessato: come Dante nella Commedia, così egli volle glorificare la donna sua in questo poema, raggruppando intorno alla figura di Laura come la storia delle vicende dell'anima umana, alle-t goricamente rappresentate, 8 in forma di visione, e nel metro stesso della Commedia. Trionfa dapprima Amore, che appare seguito dalle donne e dagli uomini illustri che a lui furono soggetti; ma dell'Amore trionfa la castità per opera di Laura, accompagnata dalle donne antiche più famose per pudicizia; Laura poi è vinta dalla morte; di questa trionfa la Fama, della Fama il Tempo, del Tempo l'Eternità.
I Trionfi, a paragone delle altre poesie del Petrarca, ci sembrano in generale freddi e scoloriti, ma le descrizioni della morte di Laura e dell'apparizione di lei in sogno al poeta sono delle cose più affettuose e soavi che egli abbia scritte.
Alle rime d'amore ne sono mescolate, come ho detto, altre di vario argomento; sopra tutte famose le due canzoni Spirto gentil e Italia mia, e pur molto notevoli i fieri sonetti contro la corte d'Avignone. La canzone Spirto gentil, ove si manifesta l'amor patrio dell'autore, la riverenza che ei sentiva per la passata grandezza d'Italia e di Roma, è nobile ed eloquente; ma ancor più calda di sentimento è l'altra canzone, all'Italia, una delle più commoventi e più generose poesie patriottiche che mai sieno state scritte.