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Storia della Letteratura Italiana
Dalla metà del 700 ai giorni nostri
Giacomo Zanella
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 192

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a cura di Federico Adamoli

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   CAPO IV. 121
   uimiglia. Si portò nell'America settentrionale, ove dopo molti viaggi e molti anni di studio diede in luci nel 1821 la sua Ornitologia ^americana, che è continuazione dell'opera di Wilson. Rivide poco dopo l'Italia e, presa stanza in Roma, pubblico dal 1833 al 1841 la sua grande e splendida opera Iconografia della fauna italiana, in tre volumi in folio massimo. A questo insigne lavoro tennero dietro i cataloghi dei mammiferi e de' pesci europei. Il Bonaparte fu de' principali promotori de' congressi scientifici in Italia. La politica dal 1847 al 185Ó lo tolse alla scienza; fu deputato della Costituente romana. Venne per questo respinto dalla Francia c poi riammesso dal cugino Luigi, cosicehè potè ripigliare in Parigi gli antichi suoi studii. Gli ultimi suoi lavori furono un prospetto sui sistemi ed un pro-sp< tto sui generi degli uccelli, frutto di venti anni di studii, parte nel campo della natura^ c parte ne' più insigni musei di Europa e di America.
   . Pa,ol° Savi (1798-1871) di Pisa, cominciò di ventili anno la sua carriera scientifica con una monografia sopra un miriapodc da lui trovato nella pianura pisana diverso dai comuni. Consumò cinque anni in attente osservazioni prima di dire che questo miriapodc fosse un genere nuovo; altri naturalisti posero minor tempo^ a fabbricare sistemi universali. Nel 1823 fu nominato professore nella Università di Pisa e direttore del museo, che, trovato da lui poverissimo, divenne inereè sua, uno de' più copiosi c ben ordinati d'Europa. Teneva lezioni di mineralogia e di geologia in un anno, e di zoologia e di anatomia comparata nel-1 altro. La sua memoria sulle Miniere di ferro nell'isola d'Elba e la Descrizione delle caverne ossifere di Cascara, ed altre scritture sui monti pisani e le Alpi apuane, rivelano quanto fosse valente in quelle due prime scienze* mala sua maggior fama gli venne dalle seconde. I lavori sulle talpe, sul Sorex toraci-cus ed il Sorex etruscus, sopra una nuova specie di pipistrelli, sugli uccelli della ' provincia pisana, sulla Sylvia cisticula, sulla salamandra perspicillata, sul topo tettajuulo, sulle antilopi, sopra tre specie di falchi europei, sulla vescica buceale del dromedario, sullo zoecolo del cavallo, sugli invogli fetali del cammello e sul-1 organo elettrico della torpedine, furono una lunga e diligente preparazione al-
   I opera che tramanderà a' secoli più lontani il suo nome. L' Ornitologia toscana e delle opere più perfette che vanti la seienza. Quante fatiche gli costasse si rileva dal primo capitolo, ove dice essere otto anni daeeliè raccoglieva ed esaminava uccc li, c aveva avuto modo dal Granduca di viaggiare ne'siti più remoti del paese nonché permesso di caccia in ogni bandita regia. Nel secondo volume ci avvisa essere corsi due anni dal primo per viaggi fatti a spese del prineipe in Francia e Svizzera a compimento di notizie e correzione di errori ; e ci racconta nel proemio al terzo volume altri due anni trascorsi a visitare i musei di Monaco, Dresda Berlino, Praga e Vienna, e che poneva perciò nel fine un'appendice di correzioni e di aggiunte. Il lavoro è disposto in ordini, tribù, generi, famiglie e specie. Gli ordini sono einque, degli uccelli rapaci, silvani, razzolatori, di ripa ed acquatici.
   II Savi era aperto nemico della teoria del Darwin che ammette la variabilità delle specie e la provenienza degli esseri viventi più perfetti da modificazione o perfezionamento di meno perfetti; teoria che ha dato origine all'altra, ora egualmente in ' voga, a quella cioè della conversione della scimia in uomo. Il Savi espresse luminosamente le sue idee su questo punto in una lettera al Lambruseini che la inserì m un suo splendido scritto pubblicato nella Nazione di Firenze il 4 aprile 1i8i6iJ' n 'esigue filosofo Augusto Conti lesse un bell'elogio del Savi nell'accademia della Crusca, di eui il grande naturalista era socio corrispondente.
   vt ,Fra!le1esco Bomfci (....-1859) di Perugia,' fu de'più distinti fisiologi nel-1 Italia del si™ tempo; lasciò un Sommario di fisiologia edito nel 1859; un Trattato sulla medicina legale e sull'alienazione mentale, ch'ebbe grandi elo-i dal Bnere de Boismont, negli Annali medico-fisiologici del 1860; e i Principiòd'antropologia e di fisiologia dell'uomo.
   Carlo Tacchetti (1815-1874) di Verona fu diligentissimo raccoglitore d'insetti.