capo iv. 163
A lui si (leve in gran parte il movimento che nel Mantovano, nel Polesine e nel Bolognese hanno preso le bonificazioni delle paludi mediante le idrovore-
Antonio Salvatoli (morto nel 1878) di Empoli, medico ed ispettore per lunghi anni delle maremme toscane, scrisse le belle Memorie economiche e statistiche sulle maremme toscane , ed un lodato Manuale sulla cachessia acquosa delle pecore. Senatore del Regno fece adottare la legge pel bonifieamento dell'Agro romano.
I. onore dell'agricoltura italiana .ora è mantenuto dal Cantoui Gaetano, dall'Ottavi, dal Oambrai-Dignv, dal Panizzardi, dal Del Ponte, dal Chizzolini, dal Freschi e da molti altri insigni sparsi per tutte le provineie d'Italia.
Ila zoologia e la fisiologia nei fempi moderni si accrebbero di due vastissimi regni ignoti agli antichi; l'uno venne loro dato dagli scopritori dell'America e dell'Australia; 1' altro, più meraviglioso ancora, dal microscopio. Gli Italiani fino dal secolo decimosesto e decimoscttimo si segnalarono in questo bel ramo delle scienze naturali. Ulisse Aldovrandi fece ne' suoi tempi quello che con mezzi immensamente più grandi non ha fatto il Buffon: i venti volumi in foglio di figure di animali, che la conquista francese tolse e rese all'Italia nel 1815, sono splendida testimonianza delle sterminate ricerche del grande Bolognese. Il Buffon lo accusa d'inutile erudizione; ma le sue descrizioni poetiche accrescono forse il patrimonio della seienzi ? Fabio Colonna co'suoi studii sugli animali acquatici e sulle conchiglie , e Pietro Olina col suo libro sugli Uccelli, precorsero i lavori di molti stranieri. Il primo ad usare il microscopio nelle indagini di storia naturale fu Francesco Stellati romano, che nel 1625 pubblicò un lavoro sullè varie parti dell'ape. Francesco Redi, preso ad unica guida il metodo sperimentale, co' suoi studii sugli insetti sciolse il vecchio quesito della generazione spontanea, e primo seoperse la natura del morso della vipera. Marcello Malpighi, oltre le immortali scoperte dell'anatomia umana, eolle sue indagini sulla formazione del pollo nel-l'novo, aoerse un campo sino allora inesplorato alla scienza. Antonio Vallisnieri, ripigliando, correggendo ed ampliando l'esperienze del Redi sugli insetti, scoprendo i semi de' muschi e delle alghe marine, ed interrogando il mistero della generazione dell'uomo, si meritò la fama di primo fisiologo del suo secolo. Morì nel 1730; un anno prima nello stesso Scandiano, che gli avea dato la culla, era nato chi dovea emularne gli studii c superarne la gloria.
Lazzaro Spallanzani (1729-1799) di Scandiano nel Modenese, se cede al Buffon nello splendore della eloquenza, lo supera mille volte nella varietà e nella esattezza delle ricerche. Il progresso della scienza ha corretto ed anehe rigettate molte opinioni dell'illustre Francese, ed ha confermato la massima parte di quelle dell'Italiano. Più si avanza la fisiologia ne' regni della vita animale e più vi trova già impressa la grande orma di Spallanzani. Ne' suoi studii sulle riproduzioni animali vide il primo nei lombrici terrestri ed aequatici, nelle rane e specialmente nelle lumache riprodursi un membro troncato; prese a studiare la circolazione del sangue nella salamandra, donde estese le sue osservazioni agli animali di sangue caldo, e nel sangue del pulcino ch'esce dall'uovo, vide l'idraulico movimento, da cui dipende la vita; rigettò la dottrina di Needham e di Buffon sulla generazione, dimostrando con luminosa esperienza la preesistenza del feto nella femmina che vien poscia fecondato dal maschio; e trovò nella stessa generazione de' vegetali convalidata la sua dottrina. Fra le sue scoperte più memorabili è quella degli effetti de' sughi gastrici nella digestione, che ottenne collo studiarla in varie specie di animali, e non senza noja e pericolo entro se stesso. L'ultimo suo lavoro fisiologico fu sulla respirazione, nel quale indaga quali sostanze si emettano dall'animale e dalle piante quando respirano. Dopo un secolo di continuate scoperte nella scienza questo lavoro, dice il Lewes, merita uno studio accurato è per essere un modello d'indagine scientifica, e per la copia de' fatti notevoli che contiene.
Lo Spallanzani, discendendo nel 1788 dall'Etna in eruzione, ha scritto clic la natura gli si mostrò quasi ignuda e senza mistero. Avea prima percorse le