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Storia della Letteratura Italiana
Dalla metà del 700 ai giorni nostri
Giacomo Zanella
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 192

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a cura di Federico Adamoli

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   capo iv.
   alliifcYh11* lhl'mÌeare .della botanica ^portarono molti miglioramenti
   ifCzouf (mÈft^r appagana ?e V6CChÌ ,met0di- Gianfri^eesco Tar-° lozzetti L712-17S3) di Firenze, illustre naturalista, ne' suoi viaggi in di-
   ItflILmt E^osana t0CCa\° ^ VaHÌ mCt0dÌ di Volturi esposte
   ^lll zr; Tnf T ^gf^te 1 suoi pensieri nei Ragionamenti sull' a-gricolmfa della Toscana da lui letti nell'accademia dei Georgofili. Non è a dire quanto le sue vaste cognizioni di metallurgia c di botanica gli tornassero in acconci. pel suo argomento. Anche nella Topografia fisica della Toscana sono ie-zms jnsegnlnenti in questa materia. Gli successe negli studii e nella fama ilfig io Ottaviano ehe fu professore di botanica in Firenze S
   Filipjo Rè (1763-1817) di Reggio di Emilia può dirsi il promotore della buona agricoltura in Italia. Ne' suoi Elementi di agricoltura, paragonando la teoria de 'li antichi e degli sumeri eon la pratiea ch'egli stesso aveva acquistata sul campo e giovandosi dei trovati della chimica c della botanica, diede all'Italiaun i ro classico eh e il codice della nostra agricoltura. Ebbe 'cattedra di agraria nella Università di Bologna, mentre Pietro Arduino teneva quella di Padova. Il SaaZ teorico sulle malattie delle piante è più compiuto dei lavori simili d?Plankfdi
   fOfaifA'H9)\SUl htame gH.merÌtò la medaglia di oro della Soeietà a aria di Parigi. Col Dizionario ragionato de' libri di agricoltura e di veterinaria. rivendico molte glorie all'Italia; e negli Annali di agricoltura del regno
   PenfsoK 'ititi 4 l***™**™ e le esperienze degli agricoltori più esperti della -nisula. Nel 1814 era da Bologna passato all'Università di Modena, ove scrisse
   l'AZ9Z nr\C° d/UaltCa a3rÌc°ltura de'Paesi 'tnrìfra l'Adriatico, l'Alpi e l Appennino e he fu pubblicato dopo la sua morte. 1
   Luigi Granata (1776-1841)-di Rionero in Basilicata, istituì il primo podere
   Zlt aaTolfl aTe/el regn° de!le Due SÌCÌ1Ìe 6 scrisse le Teorl elelntari ' 1 Eco™**' rustica pel regno di Napoli ed il Trattato della coltivazione delle piante più utili all'uomo e agli animali domestici. Nel 1830
   foreTtf il M°%B*0*e dl. agronomia e seienza silvana e ispettore dell' aeque e IZlToal ! T dl ?°ntl 6 Strade- F°ndò e Eresse dn semenzajo foro-
   chi nL ^ dl.s°™inistrai:e gH alberi necessari! al rinselvamento dei bo-\tZn PRU f All'agricoltura nel mezzogiorno d'Italia.
   Matteo Bonafous (1704-1792) di Torino, usò delle sue rieehezze a fondare giardini sperimentali e proporre premii d'ineoraggiamento per l'agrieoltnra. Oltre
   I fÈLT Smttl SUl seta e sul gelso, sono preziose le sue Osservat oli
   ed esperienze agrarie e la Notai sul metodo di preservare i eampi dalla cuscuta.
   n,tn*n f®^? tt^^ PaveSe> e suceessivamente professore di scienze f V : IT dlUdine',dj licenza, di Porta Nuova in Milano, e finalmente Lnetnl^ K7ymverBlta della sua patria, si rese benemerito delle nostre canarim JnE Jv V agTaT\ m CU C°n Vast° C0rred0 di dottri»a pratica e teorica adatta ali intelligenza del popolo quanto di meglio fu seritto in ogni ramo
   ItoriMX0miai' SU° Pr°dr0m0 dì Wm grafia di una specie del geTere
   1 stanno le sue osservazioni ed esperienze di cinque lustri. J
   pie di mI?^ '1 (m°H?nel 1841) dÌ S- ^miniano in Toscana, Proposto nella i l!.!: Monjauto, giovossi di sue terre parroechiali per introdurre nuove sem, nti
   lui eh. Sfc\ Set°dl dl r^ T 6 migliorare il bestiame. Fu per consiglio di
   » IT1 • a;Pei'SC, ^ ?debre SCU0la di Melet0- 11 Padr°™ contadino, il Ma-
   OLllV9T1U°l    5oJ}rS;rra ^orto ^5) di Conegliano, colla sua Arte di svolgere i oozjuii, e eoi Nuovo dizionario universale di agricoltura meritò premii dalle niù insigni accademie di Europa. Il suo trattato sul Caseificio e oper'a Tssff P
   boltura1 ! ?nnlPimC-lpe I1 Palermitano, non lasciò seritti di agri-
   coltura, ma colla fondazione del grandioso istituto agrario nella sua villa dei Colli Zanella.
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