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Storia della Letteratura Italiana
Dalla metà del 700 ai giorni nostri
Giacomo Zanella
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 192

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a cura di Federico Adamoli

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   capo iv. 157
   che morisse gli venne dal Governo austriaco affidata l'illustrazione 'eoo-rafiea e paleontologica delle fonti di Reeoaro. L'utimo suo lavoro fu sulle musae°ee °e palme tassili da lui seoperte nei Vegroni presso Zovencedo. Ne' suoi studii geologici non dimentico la fiora vivente; e le sue Memorie lichenografi che sono quanto°di più perfetto siasi scritto in Italia dopo il Micheli sopra i licheni. 11 Massalon-o prima di morire aveva già fatta ed illustrata una raceolta di 360 di queste umili pianticelle. Il professore Roberto de Visiani serisse una dotta - ed elegante mono-rafia dal suo illustre sedare ed amico. °
   Carlo Gemellaro (morto nel 1866) di Catania, professore di mineralogia e di
   geologia nella Universi* i patria, abbracciò eoi potente intelletto tutte le scienze
   naturali, come si seorge dall'autobiografia da lui stesso pubblicata l'anno della sua
   morte eoi titolo: Un addio al maggior vulcano d'Europa. Scrisse venti memorie
   siili Etna e sui vulcani in generale; nell'ultimo tempo attendeva ad una Cart i
   geognostiea dell intera Sicilia, che aveva durante tutta la vita parzialmente studiata. 1
   Sismonda Eugenio (1815-1870) torinese, sommo paleontologo, vive immortale nelle sue due grandi opere in latino Sui molluschi dei terreni terziarii superiori dell Italia, 'e nella Descrizione dei pesci e crostacei fossili del Piemonte, alla quale poi aggiunse un Prodromo della flora terziaria del Piemonte. I suoi seritti stanno nelle memorie dell'Accademia delle scienze di Torino, di cui era segretario.
   Uh tu tratclio e compagno di ttudii Angelo Sismonda (1807-1878) geologo al quale acquistarono bellissima fama le Carte geografiche della Savoia, del Piemonte e della Liguria. Lasciò dotte memorie sulla valle di Susa e sul monte Ce-rnsio, sulle Alpi marittime, sugli Appennini liguri e sulle rocce antraeitifere delle Alpi. Quando Germano Sommeiller (1815-1871) di S. Jeoire in Savoia, modificando la macchina perforatrice dell' inglese Bertlett e sostituendo al vapore l'aria compressa, si accingeva alla grande impresa del traforo del Frejus, il Sismonda lo soecorse colle sue cognizioni geologiche. Fu maestro e compagno ne' via—i ai principi Umberto ed Amedeo di Savoja.
   Giulio «Turioni (1796-1875) milanese, allievo di Breislak, raccolse gli studii della lunga ed operosa sua vita nella grande opera Carta geografica della Lombardi*, in due fogli, illustrata da due volumi, nel primo ' de' quali descrive li stratigrafia dei monti lombardi, e nel secondo indica tutte le sostanze utili metalliche e terrose che que' monti contengono. E il dono più prezioso che l'eore-io cittadino e scienziato potesse fare alla sua patria. °
   Vittorio Bianconi (1809-1878) bolognese, feee studii speciali sui fenomeni prodotti dalMdrogene nei vulcani di fango. Osservò con diligenza le filliti per trarne nozioni a distinguere le diverse epoehe geologiche, e scrisse profonde memorie sul live lo del Mediterraneo, sull'attuale formazione dei delta, sulle argille scagliose e sulla emersione del terreno subappennino. Fra i manoscritti da lui asciati sono gli-elementi di un lavoro sulla insufficienza dei caratteri paleontologici e stratigrafici nella determinazione del tempo delle formazioni
   Oggi onorano gli studii geologici in Italia Omboni, Molon, Lioy, Tarameli! Pirona, Manganotti, e primi fra gli altri Meneghini, Cornalia, Stoppini ed Achille de Zigno. 11
   Molti de' geologi italiani non passarono a studiare l'interna struttura della terra senza prima averne studiato 1' esteriore ornamento nella botanica. Se Pro-serpina, quando fu rapita da Plutone avesse portato seco i fiori raccolti sui monti della Bicilia troverei in questo mito un'immagine del fatto di eui parlo. Antico in Italia e 1 amore di questa scienza, di eui troviamo tanti bei cenni in Lucrezio, in \irgilio e nel libro decimo di Coluniella; ma l'opera che raccolse tutta la seienza botanica degli antichi, è la Storia naturale eli Plinio, la quale colla Materia medica di Dioscoride e coi Medicamenti di Galeno fu l'unieo testo de-li studiosi per un lungo corso di secoli* Pier Andrea Mattioli (1501-1577) spettala ol„ria