1(156 capo iv.
danno ricetto. Fu la scintilla che accese il desiderio di studiare i polipai fossili de'nostri tirreni, e procurò alla scienza i due belllissimi lavori di Acchiardi e di
Reuss in questo argomento.
Giacinto Collegno di Provana (1793-1856) di Torino, generale, che dalla campagna di Mosca al 1821, e al 1848 ebbe tanta parte nei moti d'Italia; che m Grecia, in Portogallo e in Ispagna giovò colla sua spada al trionfo delle idee liberali, attinse da'suoi lunghi viaggi l'amore degli studii geologici, de' quali fi professore nel collegio di Bordeaux. A Parigi era stato uditore ed amico di Elia di Beaumont del quale difese le dottrine. Scrisse in francese nel 1813 una memoria Sui terreni stratificati delle Alpi Lombarde; enei 1847 diede in luce gli Elementi di geologia pratica e teorica destinati principalmente ad agevolare lo studio del suolo d'Italia. Nella prefazione dichiara che il suo libro sarebbe stato il complemento della grande illustrazione della intera Italia, a cui ì geologi 1 areto, Lamarmora, Sismonda, Pasini, Savi, Pilla, Spada-Lavini e Ponzi erano stati eccitati fino dal 1839 nel congresso di Pisa. L'opera del Collegno è de libri più utili e più dilettevoli a leggersi che vedesse in questi ultimi tempi 1 Italia.
Se Lodovico Pasini (1804-1870) di Schio nel Vicentino, alla forza dell'ingegno e alla vastità delle letture avesse congiunto l'istruzione che solo grandi viaggi possono dare al geologo, l'Europa lo avrebbe già collocato fra i maggiori luminari della scienza. Discepolo del suo concittadino abate Pietro Maraschini, di cui e lodato un Saggio geologico sulle rocce del Vicentino, ed amico del grande Mar-zari, le cui dottrine difuse contro i Tedeschi, il Pasini a vent'anni colle sue Osservazioni e riflessioni sul porfido jdrossenico del Vicentino confermava^ la scoperta dell'amico. Nella memoria Sulle ghiaje ed alcune puddinghe recenti nel Vicentino riconosce l'azione del mare più che della corrente de' fiumi in que' grandi dopositi di ghiaje che sono nella Lombardia e nella Venezia; e colla memorie sui Contorni di Boveredo, e sull'Epoca dei sollevamenti delle Alpi venete cominciava l'illustrazione di queste classiche montagne che fu il più caro sogno della su J vita. Dopo un suo viaggio in Toscana nel 1830, scrisse una memoria Sui rapporti geografici di alcuni punti degli Appennini; e alcuni anni dopo una Nota sui rapporti tra i terreni secondarli e terziarii delle Alpi venete. Alla profondit i delle cognizioni accoppiava il Pasini prodigiosa memoria ed invidiabile felicità di parala. Quando nel primo congresso di Pisa espose la costituzione geologie.! delle Alpi venete,i dotti nostrali e stranieri, colpiti di tanta vastità di vedute ed acutezza d'investigazioni, lo salutarono primo degl'italiani geologi. Negli ultimi anni la politica lo tolse alla scienza, nò si sa dire se fosse più grande scienziato o
cittadino. wo/n^N v
La vita breve non tolse ad Abramo Massalongo (1824-1830) veronese , di
farsi uno de'più valenti paleontologi di Europa. Nato in una valle fra il Baie ) ed il Bolca , giovossi della flora vivente del primo ad illustrare la fossile d 1 secondo; fu il Brocchi delle flore primordiali italiane come il BsCssanese era stato della conchiglic. I litotiti del mondo antico ed i licheni furono il suo studw prediletto. 11 suo primo accurato lavoro fu Sopra le piante fossili dei terreni terziarii del Vicentino pubblicato nel 1851, a cui poscia aggiunse un prospetto della flora terziaria europea, Seguono alcune memorie sulle palme, sulle sapmdacee e sulle graminacee fossili. Non lungi dalla sua valle nativa trovava una flora fessile del periodo giurassico ch'egli primo illustrava, -come poi fece della flora di Novale nel vicentino. Congiunti poscia i suoi studii a quelli del chiaro geologo imolese Giuseppe Scarabelli, pubblicò il Prodromo della flora sinigaghese da lui ampliata più tardi. Non trascurò nelle sue ricerche il regno animale, ed oltre la raccolta delle ossa fossili d'orsi nel Veronese, U sua Monografia delle nereidi .fossili del monte Bolca ebbe gli encomii del fondatore della entomologia focile, 1 insigne Heer di Zurigo. I monti Colle e Pastello nel Veronese ebbero poi le sue indagini, che di là estose a Zovencedo e Mossolonc nel \ icentino. Un anno prima