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ed inglese gli fruttò larga fama in Europa. Illustrò Vitruvio e fece laboriose esperienze di ottica e di acustica.
In questo medesimo tempo coltivarono con gloria l'idraulica Attilio Arnolfini di Lucca, che regolò il corso del Scrchio; Paolo Delangcs di Orzinovi nel bresciano, di cui è classico il Trattato delle acque, in cui si parla specialmente dei canali posti fra il Po e l'Adige; Domenico Cocoli di Brescia, posto dal governo italico a dirigere i grandi lavori sul Pò, nel quale officio si guadagnò la stima dell'illustre Prony; e Francesco Michelotti, torinese, che scrisse gli Sperimenti idraulici diretti a confermare la teoria e, facilitare la pratica del misurare le acque correnti.
Il prosciugamento della Val di Chiana fra Chiusi ed Arezzo cominciato nel 1557 sotto la direzione del grande Torricelli, fu compiuto nel 1823 dal Fossom-broni, per cui si resero all'agricoltura settantadue chilometri di terreno prima paludoso e malsano.
Niccolò Cavalieri San Bertola (1788-1867) di Civitavecchia, diresse come ingegnere del distretto di Comacchio fino dal 1818 le opere idrauliche ^ del Po e deT Reno. Fu ispettore d'acque e strade in Zara; e pubblicò le sue Istituzioni di architettura statica ed idraulica, chc se per essere scritte quaranta anni addietro non accennano ad alcuni nuovi processi nell'arte delle costruzioni, sono ancora un ottimo testo di architettura civile.
L'Europa intera riconobbe in Pietro Paleocapa (1789-18G9) di Bergamo, il principe degl'idraulici quando lo chiamò a presiedere la commissione scelta fra i più chiari ingegneri e scienziati del secolo per risolvere la questione del taglio dell'istmo di Suez. Le valli del veronese e del vicentino, la città di Padova e le lagune di Venezia sono a lui debitrici d'immensi benetìcii. La regolazione del Tibisco in Ungheria, gli sbocchi del Danubio nel mar Nero, il traforo del Cenisio palesarono all'Europa l'acume e la vastità del suo ingegno. Vecchio e cieco continuò l'opera sua con robusta e lucida intelligenza, occupandosi specialmente delle ferrovie, che per lui si moltiplicarono nelle provincie sarde. I principali scritti lasciati da lui sono: Le memorie d'idraulica pratica, La diga di Malamocco e La rettificazione del Tibisco in Ungheria.
Carlo Possenti (1806-1872) di Milano, ebbe parte dal 1839 alla sua^ morte in tutti i lavori idraulici della Lombardia. Fece bellissimi studii sulla Sistemazione dell'emissario del lago di Como; sulla Derivazione di un canale dal lago di Lugano; Sulla sistemazione della Val di Chiana; Sulla bonificazione del lago Fucino; e Sulla interclusione della foce del Po, detta di Maistra.
Elia Lombardini (1794-1878) cremonese, fu direttore generale dei lavori pubblici in Lombardia. Il capitano Humphrey nella sua opera sul Mississipì le colloca fra i più grandi idraulici di questo secolo. Ha lasciate opere immortali, La guida allo shidio della idrologia fluviale e della idrologia pratica ; Sul sistema idraulico del Nilo; Sulla natura dei laghi; Sulla omonimia Mi fiumi, lavord linguistico, in cui indaga la parentela dei primi abitatori dell'alta e media Italia coi Celti e Gialli d'oltr'alpe; e Sullo stato idrografico ed artificiale delU Lombardia.
I nomi di Baccarini, Bocci, Lanciani, Cialdi, Cesarmi, Chizzolini, Turazza ed altri assicurano all'Italia la gloria di una scienza, a cui si lega tanta parte della sua prosperità e sicurezza.
Nella geologia gì' Italiani si lasciarono ultimamente togliere dagli stranieri quella palma che tennero con gloria sino al principio di questo secolo. Tutti i geologi convengono che sino dal secolo decimosesto noi abbiamo avuto le prime nozioni di questa scienza; che Fracastoro nel 1517, fu il primo a vedere nelle conchiglie petrificate gli avanzi di un antico mondo scomparso; che Majoli nel 1597 riconobbe la formazione delle montagne dall'opera de'vulcani per avere egli veduto trentanni innanzi formarsi in poche ore il Monte Nuovo presso Pozzuoli; che Fabio Colonna, verso il 1650, studiò nelle roccie la forma di alcuno antiche