Stai consultando: 'Storia della Letteratura Italiana Dalla metà del 700 ai giorni nostri', Giacomo Zanella

   

Pagina (149/194)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (149/194)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia della Letteratura Italiana
Dalla metà del 700 ai giorni nostri
Giacomo Zanella
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 192

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   CAPO IV. 121
   curiose alcune sue memorie sopra la soluzione algebrica dei moti del cavallo nel giuoco tji scacchi. Negli ultimi anni si era dato a scrivere una grande opera Sulla^ indagine¦ elettrostatica, di cui solo il primo volume vide la luce. Fece più viaggi a Parigi ed a Londra, ne' qua] contrasse amicizia con Arago , Flourens, Levimi-, Dumas, Fremy, Murchison, Faraday, Brewster ed altri. Giovò assai allo Chasles per la scoperta della falsità delle lettere di Galileo e di Pascal.
   Prima di chiudere questa serie d'illustri Italiani che in questo secolo coltivarono lenitiche discipline sia concesso all'amicizia che mi stringe a Cirillo Ronzoni (1826-1877)^ di Varese nel Comasco, di deporre un fiore sulla sua tomba. Fu professore di fisica nel liceo di Padova, poi di fisica matematica nella stessa Università. Le sue memorie Sulla passività elettrolitica del ferro ; sulla influenza della pressione nelV elettrolisi ; sul lavoro meccanico mediante l'elettrolisi dell'acqua; sulla velocità del tuono nell'aria; sopra una trasformazione delle equazioni differenziali generali del movimento luminoso dell' etere omogeneo e sulle integrali generali dell'onda luminosa ed altri suoi studii sui punti più delicati della scienza gli guadagnarono la stima d'illustri dotti stranieri, Saint-Claire Deville della scuola normale di Parigi : Vander-Pont di Rotterdam, Hirn di Colmar e Clausius di Bonn. L'accademia de' nuovi Lincei di Roma pubblicava nel 1876 una sua dotta memoria sopra Pietro di Abano. Il Ronzoni altrettanto modesto quanto valente fu carissimo a' colleghi e agli alunni per la schietta bontà del cuore e l'urbanità delle maniere. Se non gli fossero spesso venuti meno i mezzi di continuare o moltiplicare le sue esperienze, è credibile chc avrebbe arricchita la scienza di qualche insigne trovato.
   La chimica, nel secolo di cui parliamo, non ebbe i valorosi cultori ch'ebbe la fisica. Mentre Priestley in Inghilterra scopriva ed isolava l'ossigene, scopriva il legame che unisce il regno animale al vegetale, e dava esatte nozioni sulla respirazione, la combustione e la calcinazione; mentre Scheele in Isvezia scopriva anch'egli T ossigeno, il cloro, il manganese, l'idrogene arsenicale e la maggior parte degli acidi organici; mentre Lavoisier in Francia dimostrava che la calcinazione dei metalli, e in generale la combustione dei corpi era l'effetto dell'u-' nione dell' )ssigene cogli stessi corpi, e produceva con questa scoperta una rivoluzione in tutta la chimica; mentre più tardi Davy, Gay-Lussac, Thcnard, Fremy, Bunsen, I iebig, Berzelius ed altri illustri accrescevano colla pila del Volta i dominai della scienza ? l'Italia non produsse chimico alcuno, che di studii e di fama gareggiasse coi grandi stranieri.
   Le preparazioni farmaceutiche e le analisi di qualche acqua minerale può dirsi che fossero nel secolo scorso l'unico studio degli Italiani in questa materia, nella quale ebbe molta fama il medico Giuseppe Baldassari (1705-1785) di Sar-sina nella Toscana, che nell'analisi dell'acque di Chianciano difese valorosamente le sue dottrine contro Federico Hoffmann, a cui gli studii sulla composizione dell'acqua ha dato un nome immortale. Il Baldassari fondò il laboratorio chimico di Siena, chc fu de' primi in Italia. Fu de' primi a coltivare con felice successo la geologia.
   Marco Carburi (1731-1808) di Cefalonla, professore a Padova, ove nel 1764 aperse un laboratorio chimico, volse la sua scienza al profitto delle miniere, delle arti e delle manifatture. Trovò l'arte di fondere il ferro dolce ne' crogiuoli, e ne fece utile applicazione all' artiglieria: i suoi esperimenti sull' acido solforico glaciale c stellato dimostrano quanto fosse perito nell'esperienze.
   11 Berthollet in un suo scritto sull'acido prussico rende l'onore della scoperta Sulla scomposizione dell'alcali floqisticato al padre Alessandro Barca (1741-1814) di Bergamo. Nel 1812 Liberato Baccelli professore a Bologna, undici anni prima del Faraday vedeva la liquefazione di alcuni gas.
   Pregevoli pel tempo sono le memorie del conte Carlo Morozzo (1754-1802) torinese, sui colori animali e vegetali, sull'assorbimento prodotto dal carbone nell'aria ed in altri fluidi, e sulla costituzione dell'aria chc respiriamo.