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Storia della Letteratura Italiana
Dalla metà del 700 ai giorni nostri
Giacomo Zanella
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 192

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a cura di Federico Adamoli

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   capo iv. 143
   Giuseppe Zamboni (1776-1846) di Verona, è ricordato negli annali delle seienze per la sua bella Memoria diretta nel 1812 al Volta Sulla pila elettrica a secco, con la quale sorpassò il ginevrino De laica.
   Alla diffusione della scienza giovò co'suoi Elementi di fisica Alessandro Majocchi (....-1854) di Codogno nel lodigiano. Ne' suoi Annali di fisica, chimica e matematica sono raeeolto le più belle Memorie delle scienze a que' giorni, fra le quali sono alcune dello stesso Majocchi sul Galvanomctro universale, sull'J>ro-mctro e sull'Elettroseopio trovati da lui.
   Ambrogm Fusinieri (1775-1853) di Vieenza, profondo matematico ed aeuto dialettico laseiò le scienze legali, di eui a ventitre anni era professore a Milano, per la fisica. Volse i suoi studii alla meccanica molecolare, e tentò di seoprire il principio del moto nella materia. Fece attentissime osservazioni sulla materia attenuata, dalle cui parti vide svilupparsi una forza di ripulsione per eui le parti stesse^ tendono a dividersi spontaneamente, e seguire nuovi svolgimenti della medesima forza in modo ehe l'effetto anteriore si fa eausa di effetti ulteriori: ehi amò questa forza, forza di espansione, ehe secondo la varietà dei movimenti ehe prende vìi, faceasi calorico, luce, elettricità e magnetismo. Il Fusinieri fu abile sperimentatore eome si vede dalle sue ricerche sul trasporto della materia fatto dalle eorrenti elettriche: e cercò di porre sovra basi meno ineerte la scienza meteorologica. I suoi studii sulla rugiada sono fra gli scritti più memorabili della meteorologia. Fu editore e proprietario degli Annali delle scienze del Regno Lombardo-Veneto.
   La vita immaturamente reeisa non tolse ehe Leopoldo Nobili (1794-1835) di Garfagnaua, accrescesse di qualche bella invenzione il tesoro delle scienze. Esule da Modena pei moti del 1831, dopo passato un anno a Lione, gli fu coneesso di tornare e di vivere in Toseana. Restano monumenti del profondo suo ingegno il Galvanometro perfezionato, il Termoscopio, la Metalloscromia, la Doppia calamita elettrica e le Teorie della induzione e della pila.
   Al Nobili fu compagno di studii in Firenze Macedonio Melloni (1801-1854) di Parma. Professore di fìsiea nella Università della sua patria, fu involto nella eblpi-razione del 1831, e costretto a fuggirsene in Francia. Dopo qualehe anno passò^ a Ginevra, ove eoll'amicizia del Prévost e del De la Rive trovò eonforti all'esilio e sussidii allo studio. Ivi meditò e eompose la sua prima Memoria della Trasmissione del calorico raggiante. Sdegnato del silenzio ehe l'Istituto di Franeia avoa tenuto sul suo lavoro, si volse eon più Memorie alla Società di Londra, ehe gli fece ampia giustizia; poiché dietro relazione del Faraday gli venne dato il premio della grande medaglia di Rumford. L'Istituto di Francia arrossì; ed il Biot relatore di ima nuova commissione eletta ad esaminare gli seritti del Melloni, diede la debita lode al fìsieo italiano. Chiamato a Napoli professore onorario di fìsiea, istituì l'osservatorio meteorologieo di Napoli, di eui finché visse fu direttore. Sino dalla giovinezza il Melloni avea rivolte le sue rieerehe sulla luee e sul calore, i quali opinava eon la più parte de' fìsiei che fossero due agenti diversi. Il termoscopio di Nobili lo tolse da quella eredenza. Perfezionato questo strumento e ripetute con lunga pazienza le .investigazioni, dimostrò ehe il calore può, eome la luce, propagarsi per irradiazione; e ehe se il ealore può esistere senza la luce, la luee non esiste senza ealore; questo dimostrò eon delicatissime esperienze sugli animali fosforescenti e sui raggi lunari. Il De la Rive per questo trovato lo proelamò il Newton del calore. Il Melloni veniva esponendo le sue scoperto nella Termocrosi, di cui avea dato in luce il primo volume, quando la morte lo sorprese nel suo romitaggio di Portici, ov.e coltivando di sua mano la terra cereava sollievo al penoso lavoro della mente. Negli Atti delle principale aeeademie di Europa si trovano sparse molte Memorie di lui in ogni ramo della fisica.
   Amedeo Avogadro di Quarengo (1776-1856) di Torino, lasciò le alte magi-