capo iv. 135
l'astronomia alla geodesia. Nel 1807 studiò il nuovo pianeta di Vesta - e più prò-tondamente qualche anno dopo la cometa di Biehi, di cui predisse il ritorno con tanta esattezza clic 1 Encke c gli altri astronomi d'Europa gliene fecero le loro congratulazioni. Da questi suoi studii sulle comete comprese come fosse necessario possedere un copioso catalogo di stelle; e però, fatto acquisto di un bel e eremo meridiano, dicssi a registrare le stelle comprese fra il decimo grado australe e il decimo grado bordale di declinazione; immenso lavoro continuato con qualche interruzione dal 1837 al 1863, in cui morì quel suo dotto ed infaticabile aggiunto Virgilio rretteucro. Per agevolare agli studiosi il cammino della scienza scrisse f suoi Elementi di astronomia, che il De Zach ed il Litiw dichiaravano opera classica e che molti astronomi viventi riconoscono come la prima e più sicura guida ehe avessero ne' loro studii. Altra sua opera magistrale è la Teorica degli strumenti ottici; come per l'utilità loro sono assai commendate le sue Tavole di logaritmi a sette decimali. Il Santini tenne carteggio eo'principali astronomi del suo tempo, fra gli altri con Litrow ed Herschell.
Reggio di Emilia vide nascere il più illustre de'moderni astronomi italiani il parli e Angelo Secchi (1818-1878) gesuita. Dopo avere insegnate per qualche anno la matematica c la nsiea in Loreto, passò nel 1847 in un collegio del suo Ordine m Inghilterra e di là negli Stati Uniti di America a Georgcfcown presso Washington. Coadiutore al padre Carley nell'osservatorio astronomico del eolle^io comincio con ardore indicibile i suoi studii. Nell'anno seguente moriva in Londra il padre 1 rancesco De Vico di Macerata, già direttore dell'osservatorio romano valentissimo astronomo noto all'Europa pe' suoi studii sulle nebulose, le comete' onere, 1 anello , e il sesto e settimo satellite di Saturno. Il Secchi' richiamato a -.orna, successe al suo venerato maestro. Ricostrusse l'osservatorio e con e-re«-ii strumenti, fra cui il grande redattore equatoriale di Merz, si volse a scrutare tutte le plaghe e gli oggetti del cielo. Si diede in ispccial modo all'astronomia fisica, e dopo Saturno che fu il suo primo studio di questo genere, diresse le sue ricerche sulle macchie c le diverse parvenze di Marte e di Venere Si getto nel lontano mondo delle stelle, ed intraprese la faticosa rivista della grande opera dello Struve sulle misure micrometriche, studiando i gruppi stellari, le nebulose e le comete. Non tralasciò d'investigare la natura delle stelle cadenti, e condo il bollettino meteorologico, in cui lo Schiapparelli direttore dell'osservatorio d Milano pubblicò le sue idee sopra l'origine e la natura cosmica di questi mimmi frammenti dell'universo. Ma l'astro amoreggiato e studiato dal Secchi con più ostinata pazienza fu il sole. Cominciò dallo studiare la distribuzione del calore sulla superficie solare; passò quindi alla osservazione e al disegno delle rnac-a ne. Ebbe bellissime occasioni d'indagini, quando recossi in Ispagna a contemplare ecclissi totale del sole il giorno 18 luglio 18G0; e quando nel 1870 in bicilia potè trarre esatti disegni fotografici della corona solare nella ecclissi del ^ dicembre di quell'anno. Quande giunse in Europa la notiza che il Janssen osservando la totale coulissi del sole if dì 18 agosto 1868, potè per mezzo dello spettroscopio notare tutte le varie e delicate apparenze della cromosfera solare, il Secchi cominciò quelle sue osservazioni spcttroscopiehe dell'intero contorno del sole, chc ì suoi successori nell'osservatorio continuano ' ancora. Si giovò dello spettroscopio per le stelle, pc'pianeti e per le eomete; ed in breve l'Europa fu piena del grido delle sue scoperte c del suo nome. Nell'astronomia matematica c nella geodesia non fu meno eccellente; basti ricordare la sua nuova misura della base trigonometrica sulla via Appia. Fino dal 1811, gli astronomi Conti e Calan-drelli liell osservatorio romano aveano cominciate giornaliere osservazioni meteorologiche; il Secchi le continuò perfezionandole; e fu primo a diffondere in Italia le grandi idee sulla meteorologia nautica del Fontaine MaurJ e primo in Europa col x1 abri-Scarpelhni ad usare il telegrafo elettrico per gli avvisi delle burrasche, .occorse de suoi consigli e de'suoi lavori il Governo italiano quando nel 1865