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Storia della Letteratura Italiana
Dalla metà del 700 ai giorni nostri
Giacomo Zanella
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 192

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a cura di Federico Adamoli

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   CAPO IV. 121
   P<, la descrizione dell'Italia superiore: ne' suoi ultimi anni riprese questo studio e lesse al Istituto lombardo la memoria:, Ara c/ò che manca ancora ad una tlt*?oZe grafica della Lombardia. Direttore dell'Osservatorio^
   leeollM LÌ Si00''11'0 ^ osservazioni meteorologiche cominciate in quella specola sino dal 1(63, impiegando sistemi e strumenti migliori. Nel 1845 diede 111 uee una sua curiosa ricerca sopra il periodo della rotazione del sole dedotto dalle osservazioni termometriche nella ipotesi che il ealore non sia distribuito ¦guahJen e sul a superficie solare. Il Carlini era stato indotto a questa ricerca dagli studu del Wander di Helsingfors, il quale riteneva che dalle osservazioni termometrie ne si potesse determinare la rotazione sinodica del sole ehe altri de-
   olfcoffioT °f1erva1foni.delle *ue cecilie. Ognun vede quanta utilità da ques 0 fatto verrebbe al a scienza meteorologica; ma le opinioni sono ancora discoi di. L ultimo suo studio fu sull'ecclissi totale del sole che nel 1860 vide nella -pagna ove grave di anni non dubitò di recarsi per amore della scienza.
   Nella Toscana tenne con gloria l'Osservatorio Ximeniano di Firenze lo sco-opio Giovanni ngh.rami (1779-1851) di Volterra. Eseguì una delle ore per la gian Carta di Urano: segui con metodo semplicissimo le giornaliere occultazioni dlHe piccole s e e sotto la luna, per cui dalla Società reale di Londra fu detto ingegno meraviglioso, e l'Inghilterra eie altre nazioni marittime vollero che alle loro et emendi astronomiche si aggiungesse la planetaria dell'Inghirami. Nel 1813 m- mro una base di cinque miglia , sulla quale si eresse la triangolazione della toscana. Lbbe scolare ed amico il padre Giovanni Antonelli (1818-1872) pistoiese che diresse dopo l'Inghirami il detto Osservatorio, e più che per lavoriAstronomici venne in gran nome per un Trattato di calcolo differenziale, pel termometro e barometro che costrusse col padre Cecchi per la loggia dell'Organa in Firenze e per molti lavori di meteorologia, di geometria e di geodesia.
   no JfxTn f1'6!!1 (17.92-186?) Prete direttore dell'Osservatorio astro-
   lir 1 G«inPld0S J0, «volse 1 suoi studii principalmente ai pianeti ed alle comete, al calcolo delle loro orbite, all'ecclissi, alle osservazioni meridiane ed al moto proprio delle stelle, in cui si occupò fino all'ultimo della sua vita
   . ^f P'!11 E? se Più caro all'Italia 0 glorioso nella scienza ò quello di Otta-vnno Fabrizio Mossotti (1791-1863) di Novara. Allievo di Oriani, De Cesaris e Carlini nell Osservatorio di Milano, sciolse giovanissimo con una semplificazione ui metodo 1 arduo problema di determinare il moto di un astro mediante tre osservazioni: problema intorno al quale i celebri Olbers e Gauss si erano invano aliati e ah. Espose questi suoi studii nella memoria Nuova analisi del problema di determinare le orbite delle comete. Scrisse sui diametri polare ed equatoriale del Sìf donde dedusse il tempo d'una intera rivoluzione di quell'astro; e non meno potente computista che abile osservatore mostrossi ne' suoi studii Sull'opposizione di Giove osservata al quadrante murale. L'Europa salutò nel Mossotti un nuovo spietoBpre della scienza astronomica, e la nostra Società de' quaranta lo ascrisse nel loJo tra 1 suoi membri. In quest'anno sospettando dell'Austria, che continuava la persecuzione, di cui erano già vittime Confalonieri, Pellico e Maroncelli il lossottj con lettere commendatizie di Oriani riparò nella Svizzera e quindi a Londra ove visse nell'amicizia del poeta Berchet e del conte Giovanni Arrivale di Mantova. Il grande astronomo Young lo volle compagno ne' suoi studii sulle comete, e gli procacciò lavoro dall'Ammiragliato, per cui poco dopo fu ascritto a la Società astronomica di Londra. Nel 1827 la repubblica Argentina pe'consigi del barone di Zach elesse il Mossotti a suo ingegnere astronomo, poscia a professore di calcolo differenziale e di fisica. Da Buenos-Ayres mandò alla Società c otronomica di Londra due pregiate memorie sull'ecclissi del sole del 20 gen-najo 1 o-j.j, e sulle posizioni della cometa di Eneke. Andarono smarrite alcune sue osservazioni meteorologiche sul clima di Buenos-Ayres, che l'Arago aXea presentate ali Istituto di Francia. Nel 1835, tornava in Italia chiamato dal governo ponti-