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Storia della Letteratura Italiana
Dalla metà del 700 ai giorni nostri
Giacomo Zanella
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 192

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a cura di Federico Adamoli

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   82 capo in.
   misura. Ogni agricoltore o fabbricatore di panni occupato di uno o due modi si dirà somministrare la sussistenza per questi soli modi a tutti a norma del talento ch'ex possiede per queste occupazioni, in equivalente della sussistenza che dagli altri riporta all'istessa misura -per tutti i modi, pe' quali ei manca di capacità, di cui sono provveduti gli altri e consumerà i beni come se gli avesse acquistati con tutti i talenti degli altri. Quanto alla libertà del lavoro l'Ortes dopo avere insegnato che ciascuno deve essere libero di esercitare quell' arte a cui è più inclinato dalla natura, non osa riprovare i legami che inceppavano le arti a' suoi giorni; sembra temesse i disordini di una mal diretta concorrenza. In generale può dirsi che l'Ortes si sgomentasse dei tumulti che accompagnano una riforma; ma quanto a sagacità d'intuizione del vero poche menti videro più addentro nei punti più difficili della scienza. Cosi non avesse usato un linguaggio troppo ispido di forinole geometriche, che toglie a' suoi scritti la chiarezza e Pubertà che tanto piacciono nei volumi dello Smith.
   Bellissime sono le sue considerazioni sulle cause per cui, non ostante gli inviti ed i premi dei Granduchi, la maremma toscana rimase incolta; quando si videro in altri tempi messe a coltura le selve e le paludi di America, ed in antico le lagune di Venezia certo infeconde e mal sane al paro delle maremme. L'uomo, dice l'Ortes, accorre volonteroso nè si querela delle fatiche, dove speri libertà ; favore di principi con obbligo di servitù non basta a trar 1' uomo fuori della sua casa. Nelle sue Riflessioni sulla popolazione delle nazioni previene le dottrine che resero famoso il nome di Malthus. Considerando l'accrescersi di una popolazione quale sarebbe naturalmente, ove non vi fossero ostacoli, lo trova cosi progressivo, anzi geometricamente progressivo, che ogni buon pubblicista deve adombrarsene. Alimenti, vesti, abitazioni, di cui gli uomini hanno bisogno, non crescono nella stessa misura; quindi la necessità che la popolazione abbia un limite nella moralità e nella previdenza. La storia per altro ne insegna che 1 accrescersi di una popolazione fu sempre accompagnato dall'accrescimento delle industrie e dei commerci; e che niun popolo cadde in miseria per l'aumentato numero delle famiglie, ma per l'ozio ed i vizi che sogliono tener dietro alle gran i ricchezze. In poche leggi naturali è così manifesta la mano della Provvidenza quanto in questi equilibri fra le popolazioni e le ricchezze.
   Pongo fra gli statisti italiani di quel tempo Gian Rinaldo Carli (1720-1795; di Capodistria, le cui opere ricche d'immensa erudizione, Le, antichità italic le* Della origine e del commercio delle monete e della istituzione delle zecche d'Italia.. sarebbero più studiate, se l'intralciato contorcimento di sesquipedali periodi non affaticasse ed annoiasse i lettori. Il Carli provossi in ogni genere di studi. Giovanissimo ancora fu professore di astronomia e di nautica nella Università di Padova; il senato veneto volle che le navi si costruissero secondo un nuovo modello del Carli. Le sue Lettere americane in cui vendica dalle menzogne del Pavfl l'antica civiltà di quei popoli, furono tradotte nelle più colte lingue di Europa; illustrò con erudite dissertazioni l'Ifigenia in Tauride di Euripide e la Teogonia di Esiodo. Presiedette in Milano al Consiglio supremo di commercio e di economia pubblica ed al Consiglio degli studi; ebbe qualche schermaglia col Verri; poi si rabbonirono e volsero concordemente le loro forze alla riforma economica del paese.
   Pieni d'utili insegnamenti e scritti con un candore di lingua raro in queL secolo, sono i libri di Antonio Zanon (1696-1770) udinese, Della utilità morale, economica e politica delle accademie di agricolturra, arti e commercio, ne' quali l'autore depose quanto una lunga esperienza nella coltura del gelso e della vite e nell'arte della seta gli aveva insegnato. Tenne floridissimo commercio di stoico seriche coli'America meridionale; ed il Friuli lo riverisce ancora come padre della sua agricoltura e delle sue industrie.
   Per non tornare più volte sopra una materia, che solamente da un lato si