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Storia della Letteratura Italiana
Dalla metà del 700 ai giorni nostri
Giacomo Zanella
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 192

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a cura di Federico Adamoli

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   capo in. 79
   del senso; ha trattato una metà del soggetto, ma questa metà l'ha trattata con finezza ed acume d'ingegno libero. Tutto ciò chc la sensazione può fornire allo stile, e da lui scoperto e notato. L'attenzione dell'uomo non potendo simultaneamente abbracciare più di tre o quattro sensazioni od idee, raccomanda di non volere collo stile esprimere ogni cosa. Basta suggerire alcune idee o sensazioni, perchè mediante il principio di associazione, risvegliata una parte, si risvegli r intero. Rischiara la sua dottrina col bellissimo passo virgiliano : Dulces exuvice dura fata, Delinque sinebant? ecc. Osserva come le qualità degli oggetti sono o permanenti o transitorie. Gli epiteti migliori sono generalmente della seconda specie. Sarebbe vana e noiosa qualificazione della neve il dire eh'è bianca; ma se si dicesse: Donna più bianca della bianca neve, sarebbe ben detto, perchè l'idea principale è la bianchezza della donna; e la replicata espressione della bianchezza in questo caso aggiunge forza alla idea principale. Tarlando dei traslati e delle figure dice che come le parole esprimono le idee, le idee esprimono le cose; c chc però dobbiamo esaminare se una idea guadagni con essere paragonata ad altre idee, o deva regnar sola nel periodo. Parla del potere, che ha l'armonia, a scolpire le parole nel nostro spirito; e quanto al linguaggio delle passioni, non essendo, secondo lui, la passione che un desiderio legato in modo a tutte le altre idee, che svegliandosi una di queste, sull'istante la passione si risveglia e ralluma, egli insegna che le idee, che si destano, debbano concorrere a destare e raccendere quel desiderio. Tralascio mille altre osservazioni bellissime che s'incontrano in questo lavoro del Beccaria, che unito all'aureo trattatello sullo stile del Pallavicini, può dispensare dalla lettura delle tenebrose estetiche della Germania. Gioverebbe specialmente a chi cercasse la perfezione dello stile poetico, che ab-borre dalle nude astrazioni e si compiace del rilievo e del' colorito delle immagini; qualità chc distingue la poesia delle stirpi greca e latina da quella delle razze teutoniche.
   Il Beccaria cogli altri collaboratori del Caffè seguivano attentamente il moto filosofico, che da mezzo secolo agitava la Francia. L'Europa era spaventata da molti orribili fatti, che rivelavano il vizio delle vigenti legislazioni. Mentre al lume benefico della ragione si dileguava la superstiziosa ignoranza dei tempi di mezzo, e l'umana vita s'ingentiliva per le scoperte della scienza e per la maggiore sicurezza delle persone, duravano ancora nelle leggi quelle forme di procedura, ch'ebbero origine ne' secoli della più dura tirannia e della più tenebrosa barbarie. Due anni prima che uscisse il libro Dei delitti e delle pene, nel 1762 un protestante di Tolosa, Calas, fu accusato dell'uccisione del proprio figlio, perchè volea farsi cattolico. Messo alla tortura fu giustiziato. Poco dopo Voltaire fece che si rivedesse il processo; e Calas fu trovato innocente. Il giudice che lo avea condannato divenne pazzo. Un altro francese Antonio Pin viene accusato di avere ucciso un Sevas: posto alla tortura confessa il non commesso delitto, ed ndiea perfino il sito ove ha nascosto il cadavere. Il cadavere non si trova; ma Pin venne giustiziato. Un marito viene incolpato di avere arsa la sua donna in un forno ; ma la donna era altrove, ritorna prima che si eseguisca la già letta sentenza di morte. In Berna alcuni ladri dopo un grosso furto notturno pongono i g •imaldellì nella tasca di un ubbriaco che dormiva nella via: fra gli spasimi della tortura confessa e viene mandato alle forche. I ladri pòco dopo si palesano, e Berna abolisce la tortura. Questi fatti, ch'io devo alle diligenti ricerche dell'illustre Cantù, commovevano gli animi di tutti i pensatori di Europa; ma niuno sia per reverenza delle antiche consuetudini, sia per timore di offendere le regali prerogative, osava combattere a viso aperto quell'orribile abuso della pubblica forza; solo qua e là si esponevano voti e desiclerii di parziali riforme.
   Ho dett o come i due Verri, l'uno dalla polvere degli archivii, l'altro dalla pratica quotidiana nelle carceri, traessero la materia, che dovea pigliar vita dallo spirito fecondatore del Beccaria.