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logica irresistibile e coll'ardorc di un'anima assetata del giusto e del buono, è vanto cospicuo del lombardo filosofo, al quale d'Alembert, Diderot, Voltaire resero omaggio. In una storia letteraria, coni' è la nostra, il nome di Beccaria entra con diritto speciale, poiché la stessa mano che scrisse Dei delitti e delle pene scrisse Della natura dello stile^ intorno alla quale opera, prima che sulla maggiore, credo bene di trattenere i lettori.
Come la più parte della nobile gioventù di que'tempi il Beccaria era stato educato in un collegio di Gesuiti, nel quale diede due anni interi allo studio della rettorica. Apprese a conoscere le bellezze dello stile, ed un suo componimento poetico degli anni maturi, il Bibliomane, rivela una mano esercitata a lungo nell'arte. Dopo descritta con vivace pittura la biblioteca di un ricco ignorante, termina con questi versi:
Ma che gli monta, se i suoi libri infine Eran del gabinetto un ornamento $ Se tra¦ i cristalli e le vernici fine Brillar faceano il nuovo appartamento, E compievano tutta la struttura D'una leggiadra e gaja architettura?
Che vai se in mezzo a così chiari lumi Ei solo in folte tenebre si giaccia, Se degli innumerabili volumi Sol si contenta dell'esterna faccia, E senza averli giammai letti o tocchi Dei fregi e dei color appaga gli occhiì
Non è stupor se giacciasi negletta La libreria per mesi ed anni interi, Se tutto il dì lo specchio e la toletta Lo tien fisso in più nobili pensieri; Se gli passano intere le mattine Architettando V incomposto crine.
Poco gli monta l'essere una zucca Senza dottrina, senza sale in testa, Purché una linda e nobile parrucca, Una brillante e ricamata vesta, E sopra d'un dipinto ed aureo cocchio Del curioso volgo attragga l'occhio.
Devo premettere chc l'autore, come gli altr scrittori del Caffè, si mostra poco sollecito della purità ed eleganza del dire; pur troppo qualche volta scrive dello stile senza stile; ma le idee sono belle e luminose per quanto lo comporta la filosofia di Locke e di Condillac, della quale si professa seguace. Pone pel legittima base della critica letteraria la psicologia, che ci rivela l'origine dei nostri pensieri e sentimenti, i quali in ultima analisi si risolvono nella sensazione. Lo stile, eh'è l'espressione de'pensieri e de'sentimenti, esprime per conseguenza le sensazioni che ne sono l'origine. Perciò lo stile che esprime sensazioni più vive e più numerose, ed idee legate insieme per un più intimo principio di associazione, sarà da dirsi il più perfetto degli stili.
Tale è la dottrina del Beccaria sullo stile; dottrina dimezzata, ma filosofica. Egli non vede che una fonte de'nostri pensieri e sentimenti, la sensazione; non considera lo stile nelle sue relazioni colla ragione, e colle leggi general comprose ed applicate dalla ragione ; non esamina il carattere che assume lo stile, quar d esprime idee semplici ed assolute, chc non entrano in modo alcuno nei domimi