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Storia della Letteratura Italiana
Dalla metà del 700 ai giorni nostri
Giacomo Zanella
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 192

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a cura di Federico Adamoli

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   capo ii. (59
   il frumento senza danno delle altre provineie. Difatti da qualunque punto della ( astiglia si vada a' porti di mare, è forza attraversare una o più provineie del regno, le quali se patissero carestia, il frumento per l'alto prezzo si fermerebbe in essa, ne si esporrebbe al dispendio di un più lungo trasporto ed a' rischi inevitabili ne viaggi di mare. Ma le provineie della Franeia fertili di frumento se fossero sulla frontiera, come la Normandia e la Pieardia, grandi sarebbero i danni de la libera esportazione; poiehè se alcune provineie del eentro o del lato opposto lei regno patissero distretta, il frumento, per la maggiore eomodità del trasporto andrebbe allo straniero forse nemieo della nazione francese. Il Galiani a spiegare maggiormente il suo concetto, usa la similitudine di una fontana, che collocata nel mezzo di un podere sopra una collina, irriga equabilmente le terre; colloeata inveee appiè della collina sul confine del podere ha bisogno di argini e di pompe che la sostengano per avere una equabile irrigazione. Si noti ehe nel primo caso il superfluo, che naturalmente n'esce, è senza danno alcuno della campa-na
   il Graham con poehi tratti rileva il carattere di alcuni pensatori franeesi Irtiaufo il suo paragone tra Sully c Colbert. « Sully era uomo virtuoso Colbert era destro Quel ehe fece Sully veniva dal cuore; l'opera di Colbert è frutto del genio. Sully ha guarita la Francia, Colbert arricchita. La virtù di Sully oppose un argine largo alle ruberie del tesoro reale, alla tirannia de' grandi, alfe rivolte delle fazioni, al disordine e alla impunità. Colbert aperse le porte all'industria-l uno e 1 altro vennero a tempo pel bene del loro secolo e del loro signore. L'uno eia tatto per un prineipe salito di fresco sul trono, ehe ognuno sfacciatamente voleva derubare e scuoiare; un principe che trovava un terreno inselvatichito. Jj ai.tro era Pei' un re innanzi al quale si piegava ogni cosa, e sotto i cui
   passi, per eosi dire, 1 erba fioriva. Un'indole dura, impenetrabile, austera era necessaria quanta del ministro di un re, non d'altro debole che di esser buono Un gemo ereatore, luminoso si richiedeva nel ministro di un altro gran re la cui de-bf ezza era nella sua stessa maestà. Per questa ragione io stimo il cuore di Sully e la testa di Colbert n. J
   ^ Il giudizio sopra Montesquieu e sopra lo Spirito delle leggi è lo stesso ehe abbiamo detto nell introduzione. « Esaminate, egli dice, gli studi di Montesquieu e degli altri della sua scuola, ch'io ehiarnerò metafisici per essersi adottato da loro quantunque impropriamente, questo nome. La loro opera è d'intarsiatura, o se volete, di mosaico. I mosaicisti radunano una infinità di pezzetti staccati, non fatti da loro, ma tali quali li dà la natura. Di questi frammenti con arte incollati ed ordinati con gradazione di colori formano un quadro meraviglioso a vedersi La penosa neerea delle materie, la loro naturalezza, la grandezza dell'opera, l'unità, armonia 1 ordine, 1 effetto, la esattezza delle commettiture, la bellezza del colorito e delle sfumature formano il merito di questa opera. Fra le opere di questo genere ehe noi abbiamo, non havvi aleuna più vasta, nè ehe raeeolga più diverse materie di quella ehe Montesquieu ha osato intraprendere.
   Parlando poseia dei calcoli della statistica per conoscere il superfluo di frumenti ehe fosse nella Franeia, sembra che se ne rida, e loda i metodi più spe-(ii e più semplici « Come si fa, egli dice, a conoscere la capacità c il superfluo defle cose i Diro. Voi avete una coppa di porcellana, e volete sapere di quanta acqua sia eapacc. A eiò si hanno due metodi. Il primo è di mandare la eoppa a qualche dotto matematico, perchè la misuri. Il matematico la osserva, la vol°-e e rivolgo in ogni senso, l'esamina e trova essere una eurva, la cui rotazione sopra proprio asse genera questa speeie di eonoide rovesciata, che voi altri profani emaniate coppa. Sommette alla analisi questa curvo , e trova un diavolo d'iperbole tanto^ ritrosa ehe per nulla al mondo si lascierebbe quadrare. Allora il matematico rieorre al calcolo integrale, e dopo sei mesi, eon un diluvio di cc e di y di c meno, riduce per approssimazione a quadrato la eurva ed il solido generato da essa; e sopra un brano di earta vi manda l'equazione finale tutta pillottata