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Storia della Letteratura Italiana
Dalla metà del 700 ai giorni nostri
Giacomo Zanella
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 192

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a cura di Federico Adamoli

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   2 CAPO III.
   e dogli ecclesiastici, e gravata di livelli, di decime e di gabelle nelle mjai lei coltivatori: sepolto 1 lavoro nelle officine delle maestranze; por difetto d istru-z ne tecnica non mai migliorate nè agevolate le industrie;
   valori, dalla legge i processi chimici o meccanici del lavoro, dalla legge la quan Sà della produzione Pe della consumazione; negata a libertà del commercio negata l'eguaglianza economica, come l'eguaglianza civile 1 intera società £ldi-batteva fri le spire di un' idra insaziabile, il fisco, che le succhiava dalle vene
   ^ UltÌn°alScaim Tempo la parola non ebbe a combattere battaglia più gloriosa e più feconda di utili trionfi pel gene,e umano Nella Inghilterra, nella Olanda e nella Francia uscirono i primi scritti intorno al commercio e a (falche parte della pubblica amministrazione ; ma il primo a raccogliere in un solo corpo le sparse dottrine cocche per ordine di tempo viene salutato principe degli economis , fu l'Taliar Antoni Serra dii Cosenza,. che sino dal 1613, jajc. il CamfflJ si mordeva nelle sue platoniche immaginazioni sulla Citta del òole, dava priva ¦Malia luce il lo trattato sul modo di fare che abbondi oJ» e ^to dove non sono miniere. Trascorse un secolo e mezzo; e le salutari dottrine a cui^si dev ono 1e commodità del vivere odierno, ebbero in Italia, prima che in altre parti ^L Europa, il vantaggio di pubblico insegnamento. E questo avvenni f que'na parte d' Atalia ove i sopri «i del sistema feudale erano più^ gravi ; Ipii comuni i monopolii ; più radicate le superstizioni, c per conseguenza più gross. le™esistenze aqua siasi tentativo di sociale riforma. Conviene confessare che il reenodi «Carlo III e la minoranza del primo Ferdinando favorivano le nuove dottrine non tanto per amore di giustizia e ii liberty quanto per la nelessità ehe^vjd di frenare le usurpazioni del clero e dei nobili sul diritto del nsco e della re^j autorità^ ma queste dottrine forse sarebbero rimaste infruttuose s«il benefici ^^ ^Amento ch'ebbero da un sacerdote toscano. Bartolomeo Intieri (1678-1757) di Krc^i venuto a Napoli ne' principio del secolo ad insegnarvi matematiche, e SlTtliì bella fama per alcuni opuscoli in quella materia e più per le questioni ohe suscitarono fra i dotti della città, venne in grazia alle case llmuccmi, Cor-li rMedTci di Toscana, le quali gli affidarono l'amministrazione delle -aste tenute che aveano nel regno di Napoli. Applicò il sottilissimo ingegno alla meccanica e trovò nuove macchine per la trebbiatura e per a conservazione del erano* colla perfetta conoscenza della mercatura e del eambio accrebbe le ren d te dV uoi signori, e . ilo stesso tempo la sua famigliare agiatezza.. Tene za ^ endida v f ggiatura sui monti di Massleqjana, ove si raccoglievano i ,igl -JHni diHpoli, fra i quali Antonio Genovesi. Nato in una villa presso Salerno 1712-1769) edP ordinato sacerdote, venne a Napoli, ove, tocchi non ancora i trenta inni notè aprire nella Università una scuola strordinaria di metafisica. Opponeva alla dogmatica certezza degli scolastici il dubbio, filosofico di Cartesio ed alle vane sottigliezze della dialettica l'esatta osservazione della natura ; per cui di 7 soEVcontro tutti i vecchi aristotelici. I suoi Elementi di metanica scritti in latino uscirono dal 1743 al 1751, nei quali, se manca.il ng )re .scienti fico della forma ,er le soverchie digressioni e per le giustificazioni, a cui fu col stretto 1 autore per salvarsi dal Santo Ufficio, abbondano n quella vece. 1 erudì e notizie nUe opinioni [egli antichi filosofi circa ogni postulato dilla scienza ; b himfnosc confutazioni di molti punti di Loibnitz e di Locke ; . ed una amorevole Sezza di comprensiva che sceglie il fiore di tutti i sistemi, ed alla gloria di nrdito ncnsatorc prepone modestamente l'utile de suoi uditori. ardltk? conosduL l Italia è la Logica Pe> giovanetti, scritta
   ncndiata dall'opera Elementi dell'arte logica critica m latino. Divide Mscilnz^ WMin emendatrice delia mente; inventril delle idee; giudicati-ice , vero ragionatole* ed ordinatrice degli argomenti Si accosta ali Ar e dtWU^ d Porto reale; ma più sollecito di addestrare la mente de giovani alla nceica ea