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il risorgimento.
savanti, per effetto delle nuove tendenze svegliatesi nella vita, s'empieva d'aspirazioni terrene e di passioni profane ; il senso negato e conculcato in grazia dello spirito prendeva la sua rivincita; il pensiero aggirantesi nella cerchia della realtà terrena ne coglieva i particolari , ne rilevava i motivi ed i fini, inconsapevolmente affermandoli come aventi un grande valore; gli uomini, giunti ad una maggior coscienza di sè stessi, cercavano in sè stessi, e non in forze superiori invisibili, le cagioni degli eventi umani; e intanto il miracolo diventava una macchina poetica del maraviglioso, e l'immaginazione non s'avventurava in regioni ultramondane, come nei mistici viaggi del Medio Evo, ma indefinitamente estendeva i confini del mondo reale, cosicché le strane peregrinazioni in paesi fantastici che noi troviamo in molti racconti del popolo, parevano rispondere al bisogno dei dotti di metter piede sulle nuove e splendide terre prevedute dalla scienza cosmografica italiana del secolo XY. Sotto l'efficacia di queste disposizioni, la leggenda sacra diventava un racconto di fantastiche avventure con cui rapsodi e cantastorie intrattenevano le plebi nei dì di festa o su per le fiere ; a quel modo la Landa aveva preso il tono della canzone profana, e l'epopea eroico-reiig'osa del Cristianesimo s'era trasformata in romanzo cavalleresco.
La realtà della vita popolare, schiettamente rappresentata ne' suoi costumi e nelle sue inclinazioni; le tradizioni latine che costituiscono il fondo del sentimento nazionale, e che s'intrecciano ai racconti di fatti reali o immaginari che attirano l'attenzione del popolo; il mondo straniero della Cavalleria, che nell'immaginazione popolare rappresenta la storia eroica della diffusione del Cristianesimo, ma che in pari tempo viene profondamente modificato dai sentimenti e dalle inclina?ioni del popolo italiano; un'ispirazione profana nella sua essenza, sotto la cui efficacia tutte queste cose si combinano e si ordinano in forme diverse; — ecco gli elementi che noi abbiamo finora incontrato nella Letteratura popolare dei secolo XV. Ma di questa rimane ancora una forma importantissima, e cioè la Rappresentazione drammatica.
Non è debito nostro il dire come dall'Italia fatta cristiana scompai isse a poco a poco il teatro di Plauto e di Terenzio; nè come il nuovo mondo spirituale e mistico succeduto al Paganesimo prendesse espressione drammatica, dapprima nella liturgìa cristiana, poi nelle Divozioni o Misteri legati a quella liturgia; e nemmeno, infine, come sui Misteri si modellassero le Rappresentazioni sacre o spirituali di cui si hanno saggi fin dai primordi del secolo XIV. Tutte queste cose trovano il loro posto nella Prima parte della presente Storia della Letteratura italiana, e però noi dobbiamo prendere la Rappresentazione tale quale ci si presenta nel secolo XV. Della quale, per darne subito una chiara idea, abbozzeremo qui la Rappresentazione di Santa Uliva che è la più ricca fra quante rappresentazioni vennero nuovamente mandate in luce dai dotti, quella che perciò può meglio d'ogn'altra serv re all'uopo nostro, e che, d'altronde, si lega alla Leggenda della fant'ulla perseguitata di cui abbiamo testé seguite le trasformazioni (1).
Il dramma principia coll'Annunziazione dell'Angelo, il quale esce ad annunziare
(1) La Rappresentazione di Santa Uliva riprodotta dalle antiche stampe con una prefazione del Prof. d'Ancona (Pisa, fratelli Nistri, 1863). — Di questa stessa Rappresentazione un abbozzo ne fa l'Emiliani-Giudici nella sua storia del Teatro italiano, Introduzione Voi. unico cap. VI. (Firenze, Le Monnier 1869). In questo libro oltre il sunto e la notizia di molte Rappresentazioni, si trovano in Appendice stampate per intero le seguenti Rappresentazioni: La Rappresentazione di Stella — di S. Giovanni e Paolo di Lorenzo de'Medici — della Natività di Cristo — dei Sette Dormienti — d'un miracolo di tre Peregrini che andavano a Santo Jacopo di Galizia — di Sant'Orsola Vergine e Martire. — Vedi inoltre Palermo , I manoscritti patatini di Firenze, Voi. II.
Il presente § era già alla stampa quando vedemmo due volumi di Sacre Rappresentazioni pubblicate dal Prof. A. D'Ancona (Sacre Rappresentazioni dei secoli XVe XVI raccolte ed illustrate per cura di Alessandro D'Ancona. Firenze, Successori Le Monnier, 1872).