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Storia Letteraria d'Italia
Il Risorgimento
Giosia Invernizzi
Francesco Vallardi Milano, 1878, pagine 368

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   capitolo quarto. — rinnovamento della lingua, ecc. 231
   verso un bosco vicino. Camilla la insegue. Riccardo e Fedele, che non si erano mai dipartiti dal damigello un'oncia, inseguono anch'essi la fiera e il loro compagno, ma all'entrata del bosco perdono le traccie dell'una e dell'altro. La lionessa, inseguita da Camilla che la scongiura a divorarla, ad un tratto si ferma sopra un sasso; la giovinetta accorre a lei prestamente;
   Ed ella allor levò la ritta zampa E cominciò a parlar dolcemente, E disse: « Tu, ch'a' dentro mortai vampa, Sappi, per verità, figlia piacente, Ch'i'son l'angel di Dio a te mandata Per la pazienza eh' ài in te portata.
   Per lo gran mal che dal padre fugisti E per la pazienza de' tormenti Yole Dio padre che tu grazia acquisti: Che tu femmina se', maschio diventi: » Po' chiamò cantando i salmisti. Allor si cercò suo' membri soventi: Quando fatto s'ebe la benedizione Camilla bella trovossi garzone.
   Fedele e Riccardo ritrovano Camilla che credevano divorata dalla leonessa; e si rifà la prova, ornai non più pericolosa, del bagno. Cambragia esulta di gioia; Ma-brano sposa Bianca Viola, e Riccardo una duchessa. Amadio, tornato al regno paterno di Valenza, vi è riconosciuto re, e quando poi muore re Felice, gli succede al trono. — La storia termina con questa ottava:
   Ecco l'assempro, ch'è per ben servire A Dio padre ch'è Signor verace: Di niuna cosa si può diminuire Chi porta al mondo la sua pena in pace. E questa storia qui vo' finire E penseremo d'una più verace, E vo' n' arete di ciò gran diletto. — Cristo vi guardi d'ognuno difetto.
   « Se l'autore, osserva il sig. Wesselofski, pensava ad una storia più veridica, gL e che quella or da lui raccontata, più non sembrava vera nè a lui nè agli uditor . » E ditTatti, qual altro valore può ella mai avere questa storia fantastica di Camilla, tessuta sul fondo di una sacra leggenda, tranne quello d'essere un semplice trastullo dell'immaginazione1? Invano il cantor popolare ci mostra nel premi) ottenuto dalla rassegnazione la moralità delle avventure da lui raccontate: la serietà dell'ispirazione religiosa e morale è in lui cessata del tutto. Per lui la figlia che fugge l'incestuoso amore paterno e la sua rassegnazione in mezzo alle persecuzioni sono diventate occasioni per farci assistere ad una serie di bizzarre avventure, per trasportarci lontano lontano su mari nuovi, in regioni fantastiche, dove incontriamo e giostre e tornei e battaglie tra schiere di cavalieri celesti e terrestri. Ma nello spaziare in questo mondo fantastico, il significato religioso e morale delle vicende della fanciulla perseguitata si smarrisce. Che cosa troviamo noi di serio nel miracolo del cangiamento di sesso, sostituito a quello delle mani riappiccate ai moncherini'? nulla; è una macchina poetica per isciogliere in modo straordinario un nodo intricato; è un mezzo per appagare gli ardenti amori di Cambragia.
   Ed ecco come l'immaginazione popolare modificava il mondo miracoloso dello spirito medioevale. Si continuava, è vero, a riprodurlo in forme popolari prosastiche o poetiche, ma i nuovi elementi spontaneamente introdottivi ne alteravano profondamente l'indole e lo scopo. Il mondo trascendente ed ascetico del Cavalca e del Py,s^