Stai consultando: 'Storia Letteraria d'Italia Il Risorgimento', Giosia Invernizzi

   

Pagina (242/380)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (242/380)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia Letteraria d'Italia
Il Risorgimento
Giosia Invernizzi
Francesco Vallardi Milano, 1878, pagine 368

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   230
   il risorgimento.
   Valdifredi conte di Garizia, Sclnrialto conte di Tirale, con di Brandiburgo il gran marchese, il duca di Teccbi e quel della Valle, i baroni di Schiavonia, dell'Istria e di Lombardia, tutt. quelli insomma che per il re temano terre, e fa lor conoscere il desiderio di sua figlia acciocché poi nessuno l'avesse a riprendere e biasimare. I Baroni, presi dal sospetto che Amadio possa essere il drudo di Cambragia e indignati all'idea di dover servire un signore che potrebbe essere di villana stirpe, pensano di disfarsene in una giostra. Se non che Cambragia, la quale è venuta a conoscenza dell'intenzione dei Baroni, prega Riscialco, un gran castellano del Frigoli, ad accorrere nel torneo in soccorso del cavaliere che porterà per divisa una manica d: oro. Fatto, dipoi, chiamare Fedele gli fa promettere di vestire il suo Signore delle vesti e delle insegne ch'ella gli manderà quando sarà tempo. Intanto vien bandito il torneo, e tra i molti cavalieri che accorrono, ecco anche Riccardo il marnai3 che ha testé abbandonato un convento, dove aveva vestito l'abito di frate. Amadio e Fedele gli fanno le più liete accogli juze Venuto il giorno del torneo, Cambragia, secondo gli accordi fatti, fornisce le vesti pei tre cavalieri. Tutti e tre vestono di verde, e si distinguono soltanto per la divisa, chè quella dell' uno è un can bianco, quella dell'altro un bellissimo gru ardito, quella d'Amadio, infine, una manica d'oro. Amadio nulla sa degli accordi passati tra Cambragia e Fedele, e veste la divisa presentatagli da quest'ultimo. — I tre cavai ieri fanno prove mirabili di valore nella Giostra; ma quando i Baroni s'accorgono che una manica mancava alla figliuola del re, e che quella appunto era l'insegna d'uno dei cavalieri verdi, muovono tutti d'accordo contro costi1., gridando: morte, — Riscialco, allora, col suo drappello accorre in ajuto dei cavalieri verdi, e l'onore del torneo è riservato al cavaliere della manica d' oro. Cambragia vuole in isposo il vincitore. « Trai carta, notaro, ella grida,
   Ch'i i' vo' questo baron per mio marito. »
   Que' ch'era più bel che fior di maio,
   Per le percosse era di sè uscito;
   Il notaio disse: Vo' la tu, donzello?
   Ed e' disse di sì : — Dalle l'anello.
   I baroni fremono, il re crede di scoppiare dall'ira quando nel vincitore e futuro marito di Cambragia riconosce il suo famiglio; Amadio stesso, tornato in sè , non sa che si fare, e dice di Cambragia:
   Questa arà le crude doglie
   Quando saprà che suo marito è moglie!
   Si celebrano gli sponsali, ma il re ed i baroni facevano vedova festa, cioè facieno alegreza di fuori e dentro avieno tristeza, anche perciò ch'erano incerti sulla condizione e sul paese nativo d'Amadio. Onde venire in chiaro di qualche cosa, Luigi marchese di Brandiburgo pensa di far nascondere un suo nano sotto il letto degli sposi, prevedendo, non senza ragione, che durante la notte lo sposo darebbe di sè contezza alla sposa. E così fa. La notte Amadio risponde colle lagrime alle amorose carezze di Cambragia, e alla fine le rivela il vero esser suo, le narra la sua storia, facendosi promettere di non palesarla a nessuno. — La dimane il marchese rivela al re, ciò che il nano ha scoperto; ma Cambragia, richiestane dal padre, nega ogni cosa. — Per accertarsene, il re ordina che tutti i suoi baroni debbano in brigata gire al bagno. Quando tutti si trovano al loro posto, fa bandire che ciascuno si spogli ignudo. Le opposizioni di Riccardo, il quale insiera con Fedele accompagna Amadio, riescono inutili; il re ordina che si disarmi e si spogli a forza suo genero. Già il finto garzone è nudato fino alla cintola, quand'ecco una leonessa calda e rabbiosa gettarsi fra i baroni e far tutti fuggire spaventati. Soltanto Camilla s'avanza verso il feroce animale per farsi da lui divorare ; ma la fiera si ritrae fuggendo