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il risorgimento.
del re di Francia, la qual l'ugge dal tetto paterno, non già per isfuggire al pencolo e alla colpa d'un amore incestuoso, ma per non sposare un vecchio di settantanni. E fugge non già povera e affidata soltanto alla Provvidenza divina, ma r*cca di pietre preziose elle non le faranno provare i disagi della vita materiale. G anta in Inghilerra, dimora qualche tempo in un convento, poi vien veduta e sposata dal re. Questi, come Apardo, dovendo andar lontano a guerreggiare, lascia Dionisia gravida, e come Apardo è ingannato sulla nascita del bambino. La calunniata Donisia fugge, e si reca prima a Genova dove toglie due balie e due cameriere, poscia a Roma, dove fa allevare molto signorilmente i suoi bambini. I quali, cresciuti in età, e frequentando in Corte, vengono conosc iti dal Papa che li prende ad amare,l regala di grosse somme di danaro, tantoché, fatti adulti, possono tener servi e cavalli molti. In seguito si bandisce una Crociata, e in Roma accorrono i re di Francia e d'Inghilterra.. Dionisia rivela al Pontefice 1 proprio nome e le propr e vicende, ed l Pontefice procura il riconoscimento e la pace fra i due sposi. Cne p.ù? nei Decame-rone dei Boccaccio (Nov. 7a Giornata II) contasi della figlia del Soldano di BaDilonia, che mandata sposa al re Garbo e gettata dalla procella sullo spiaggie di Maiolica, fugge 111 sulle prime gli amori di Pericoli di Yisalgo, ma po> vi s'acconcia molto volontiori. Dopo molte altre persecuzioni amorose a cu la fanciulla si rassegna senza molta pena, vien finalmente restituita al padre, che la rinvia al re Garbo. Lo sposo la riceve lietamente. « et essa che con otto uomini forse diecimila volte giaciuta era, allato a lui si coricò per pulcella, e fecegliele credere che così fosse, e reina con lui lietamente poi più tempo visse. E perciò si disse: Bocca basuata non perde ventura, anzi rinnova come fa la luna ».
Mentre così ser Giovanni Fiorentino trasformava la sacra leggenda n un racconto borghese senza meraviglie nò miracoli, e il Boccaccio vi trasfondeva lo sparito beffardo del suo mondo profano, il popolo prendeva a raccontare le avventure d'una fanciulla perseguitata col tono dei romanzi della cavalleria, togliendo al miracolo la sua elevata significazione religiosa e morale. Questo troviamo nella storia della Bella Camilla a cui abbiamo dianzi accennato.
Camilla era figlia di Amideo re di Valenza e dì Idilia, una duchessa di Pietra di Bel Colore. La sua nascita era stata celebrata con splendide feste e con un torneo al quale, tra molti re e baroni, erano pure intervenuti Beltramo, signore d'Inghilterra, e i re di Spagna e di Brettagna. Bellissima d'aspetto e dotata di straordinario ingegno, Camilla aveva imparato prestissimo a leggere, e s era fatta di scienza sì pratica, Ch' alquanto sapie far delVarle magica. In breve della sua fama ne fu pieno ii reame.
Fatto se ne sarebbe una gran cronica Del ben parlar che di lei si faceva: Tutto i' reame di lei romica, In tanto pregio Camilla è salita.
Una particolarità del suo carattere e delle sue tendenze era questa, che reggendosi con atto maschile, Di femmina ogni cosa avena a vile. Perciò, al proprio servizio, in luogo di cameriere, teneva dei donzelli, invece che de' lavori femminili dilettavasi di cani e d'uccelli; aveva maestri di scherma; la sera cavalcava e la mattina, A giostra andava come uomo armato.
Perseverando (a) questo modo usato Delle giostre portava onore e pregio: Così d'arme montò in alto pregio.
Idilia, madre di Camilla, ammala gravemente, e prima di morire si fa giurare da Amideo suo marito cli'ei non torrà in moglie altra donna se non più bella di lei. Amideo giura, ma volendo pur riprender moglie, va in cerca di donna che somigli in bellezza alla defunta. Le sue ricerche riescono però inutili: soltanto Cumula sua