222 il risorgimento.
zio per parte di madre, da Sariquino suo cugino, e da Giovanbarone « ch'era del sangue e del lignaggio degli antichi Scipioni di Roma», Fiovo principia le sue grandi e provvidenziali imprese. Conquista l'Italia settentrionale, la Francia, la Sassonia, e a tutti questi paesi impone la religione di Cristo. Libera Roma, minacciata dai Saraceni, ajutato in quest'impresa da R.zieri suo paladino figlio di Giovanbarone. Le imprese di Kizier1' e le sue amorose avventure con Fegra Albana occupano' gran parte del primo libro dei Reali. Finalmente, Fiovo fonda un gran regno cristiano; i suoi successori Fiorello, Fioravante, Gisberto Fiervisaggio continuano l'opera da lui incominciata, portando il Cristianesimo nella Poionia, nella Scandinavia e nell'Inghilterra. Intanto Ottaviano dal Leone, fratello maggiore di Fiervisaggio, Guido e Buovo d'Antona, i capostipiti della casa di Chiaramente, fondano un altro regno indipendente in Ungheria. Le imprese ed avventure di Ottaviano, di Guido e di Buovo sono per disteso narrate in tre libri dei Reali (III, IV e V). Nel capitolo IX del libro V, dov' è detto come di grado in grado discesero gli antichi Reali di Francia, noi arriviamo, infine, a Carlomagno. Da Gisberto Fiervisaggio re di Francia, nacque il re Michele, e dal re Michele nacque il re Pipino, e dal re Pipino nacque Carlo-magno. L'eroe principale della leggenda cavalleresca, il re che nato realmente in Baviera, nei Poemi francesi è un sovrano francese per eccellenza, l'uomo predestinato a far trionfare la religione cristiana, nel romanzo italiano è, adunque, disceso in linea retta da Costantino imperatore di Roma. Le sue avventure e quelle di 3ua madre Berta dal gran piè, la sua procellosa giovanezza passata nella Spagna sotto il nome di Mainetto, il suo ritorno in Francia, e finalmente la sua incoronazione (cose che riempiono il libro VI dei Reali) sono tolte tutte dal racconto francese, benché nel romanzo italiano ricevano maggiore estensione. — Carlomagno discende da Costantino imperatore romano ; Orlando, suo nipote e primo de' suoi Paladini, nasce in Italia. Berta, sorella di Carlomagno, s'innamora di Milone d'Anglante, e frutto de' suoi furtivi amori con questo barone, è una gravidanza. Carlomagno, informato dell'accaduto, fa imprigionar Milone e confinar Berta in una torre. Ma Namo di Baviera procura la fuga dei due amanti, dopo averli fatti segretamente sposare. Messi al bando dell'impero, scomunicati dal papa, poveri e sconosciuti, Berta e Milone, percorrendo l'Italia, arrivano a Sutri presso Roma, e fissano la loro dimora in una grotta. Qui essi vivono delle limosine che Milone va raccogliendo in Sutri. Un giorno, mentre Milone si trovava appunto fuori per le elemosine, Berta partorisce un bambino che al fonte battesimale riceve il nome di Rolando, « dalla parola francese rouler che vuol dir rotolare, perchè infatti ruotolò al suo nascere sulla paglia della caverna ». Per cinque anni Milone mantiene colle elemosine la moglie ed il figlio; ma un giorno, divenutagli la miseria insopportabile, li abbandona, e va in Africa a servire il re Agolante, nè più di lui si sa novella. Intanto Orlando cresce così in forza ed in destrezza, che i fanciulli di Sutri suoi coetanei lo considerano come loro capo. Ma ecco che Carlomagno, recandosi a Roma per farvisi incoronare, si trattiene alcuni giorni in Sutri. Banchettando egli pubblicamente, il piccolo Orlando s'accosta alla mensa imperiale, e proprio sotto gli occhi eli Carlo agguanta un piatto di carne e lo reca a sua madre. Similmente accade all'indomani e all'indoman l'altro. Se non che quest'ultima volta, l'Imperatore per ispaventare il fanciullo tossisce e fa la voce grossa. Orlando, senza menomamente scomporsi, abbandona il piatto che aveva già fra le mani, e pigliando Carlomagno per la barba, gli dice: che hai? con una voce più fiera di quella dello stesso imperatore; poi riprende tranquillamente il piatto, e se ne va. Carlo lo fa inseguire fino alla grotta da tre baroni, che se non c'è Berta ad impedirglielo, Orlando vuol cacciare a bastonate. Berta si fa conos
cere, l'Imperatore
le perdona, adotta come figlio Orlando, e, tornato in Francia, gli restituisce i beni paterni e il titolo di Conte d'Anglante. Divenuto, poi. per le sue gloriose imprese il primo Paladino della corona e della Cristianità, Orlando riceve anche dal sommo Pontefice i titoli di Gonfaloniere della Chiesa e di Senatore di Roma (1).
(1) jleali di Francia, Lib. VI. .. :