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IL RISORGIMENTO.
Non essendo ancor risecca e sigillata, Nè la lapida ancor di troppo peso, Ch'era d'ottobre intorno all'invernata, Perchè sia bene ogni mio caso inteso, Cosi la lapida ebbe rivoltata E per girsene a casa ha il cammin preso,
Ravvolta nel funebre lenzuolo, percorre le vie della città, tremante dal freddo e piena d' angoscia. Batte successivamente alla porta della casa dello sposo Fran-cescoj della madre, di un suo zio, rivelando l'esser suo, e con voce roca e tremante implorando soccorso. Ma tutti costoro, credendola l'anima della trapassata, spaventati la rimandano, facendosi il segno della croce e promettendole che all' indomani sarebbero iti al tempio a pregar pace all'anima sua. Ridotta alla disperazione, Ginevra già pensa di posarsi in qualche luogo e quivi lasciarsi morire, quand'ecco le ricorda d'Antonio de' Rondinelli che tanto l'aveva amata, e tosto
Fece disegno di voler provare Se tanto amore ancor fussi perduto.
Come meglio può si trascina fino alla casa d'Antonio, batte la porta, e
Picchiato ch'ebbe, postasi a sedere Cadde il bel corpo gelido e tremante Non si potendo più ritta tenere.
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Antonio, sempre dolente per la morte di Ginevra, si fa alla finestra per veder chi batte, riconosce Ginevra alla voce, scende in fretta le scale, apre l'uscio , si prende sulle braccia la povera tramortita, chiamando tutti di sua casa a soccorrerla. Scaldato un lenzuolo, vi fascia dentro la bella donna, poi di sua mano la pone a letto, e Siede su una cassa accanto a lei, ,
Mischiando la letizia col dolore Con isperanza se la fosse viva, Con più dolor se l'è di vita priva.
Il caldo temperato del Iettò fa rinvenir Ginevra.
Così alquanto rinvenuta allora Non potendo il gran caldo sofferire, Movendo il braccio, alquanto si scopria, E come chi si sveglia gli occhi apria.
Rinvenuta del tutto, Ginevra narra l'accaduto all' amante, gl raccomanda il proprio onore e la propria onestà, b lo prega da ultimo a procacciarle qualche ristoro. Antonio
alla madre e alla serva favella Che prestamente si dieno a cercare Dell'ova fresche per confortar quella.
Poi esce, va in mercato a un pollajuolo,
E un grosso pippion, per quel ch'io sento, Tolse; e di poi a una spezieria Antonio andò, e non con passo lento, Per marzapan, pinocchiata e traggea.