194 IL RISORGIMENTO.
quante statue e quanti avanzi dell'antichità potè trovare, istituendovi quella scuola d'arte dalla quale, per tacere di molti altri celebri artisti, uscì Michelangelo Buonarroti (1). Sotto l'eificace influenza di Lorenzo ii Magnifico, Firenze diventò il centro più attivo di cultura che esistesse in Europa; in ogni ramo di stud si facevano rapidi progressi. — Noi vedremo fra poco quali sieno i caratteri e le tendenze delle opere letterarie uscite da questa cultura; ma intanto resta pur sempre che sotto queste apparenza di civiltà si celavano la mancanza di ogni fede religiosa, morale e politica ed una profonda corruzione; tutte le forze dello spirito si erano ristrette nella mtei'igenza.
In siffatte condizioni, fra Girolamo Savonarola presentì che l mondo italiano, splendido per cultura e per ricchezza, ma corrotto nell'anima, sarebbe perito ove non attingesse nuova forza n una rigenerazione religiosa e morale. — D' animo generoso, pieno di fede nelle inspirazioni del proprio cuore, certo d'avere una divina missione da compiere, con una volontà che tra i pericoli pareva raddoppiare di forza, 1' eloquente frate di Ferrara surse severo e minaccioso in mezzo alla colta e beffarda borghesia fiorentina. Sdegnò quella cultura pagana di cui essa andava tanto altiera, maledì quelle feste artistiche e quelle saturnali che la inebbriavano di gioia, sprezzò il principe corrotto e corruttore che la rappresentava, e con voce nunzia d'imminenti flagelli gridò a tutti: Penitenza! Penitenza! Tuonò dal pergamo contro la corruzione della Chiesa cattolica, contro quella dei S.gnori italiani e del popolo, preconizzò le sciagure che sarebbero tra pochi anni piombate sull'Italia, si adoperò ad accendere in tutti l'ardore di rigenerazione che consumava l'anima sua; — ma alla fine egli dovette soccombere colpito dall'odio degli uni, dall'indifferenza degli altri, travolto dalla superstizione di quel popolo istesso, che, affollatosi commosso intorno al suo pergamo, lo abbandonò poi al rogo quando il miracolo incautamente promesso non comparve.
L'azione di fra Girolamo Savonarola, efficace per un'istante, rimase senza risultati dopo la sua morte. Una forza fatale trascinava lo spirito italiano sulle vie dalle quali si voleva distoglierlo; quella cultura che si tentava distruggere era l'anima stessa d'Italia. Tuttavia il nome del Savonarola rimane nella storia accanto a quello della Rinascenza fiorentina rappresentata da Lorenzo il Magnifico, ed ha, al pari di quest' ultimo, un altissimo significato. 11 nome di Lorenzo de' Medici significa, infatti, il mondo della natura e dell'uomo che si pone in luogo delio spiritualismo mistico del medio evo, r.'maso estraneo alla coscienza; significa la forza della mente senza religione, senza morale, senz'altri affetti fuor quelli della cultura e dell'arte, che ricca della sapienza antica, procede libera ed ardita, non riconoscendo alla propria attività altri limiti che quelli dell'universo. Il nome del Savonarola accenna, invece, allo spiritualismo cristiano che sorge a protestare con la forza del sentimento contro l'indifferenza religiosa e morale, contro l'esclusivo predominio degli elementi materiali, e vuole riaccendere la vita del cuore, risvegliandovi le aspirazioni verso un'ideale infinito di bontà e di giustizia. — E l'uno e l'altro nome voglion óre rinnovamento dello spirito umano. La Rinascenza fiorentina e Lorenzo de' Medici iniziarono il movimento dello spirito moderno colla ibertà del pensiero, colle conquiste della scienza e dell'arte; Savonarola « fu il primo, nel suo secolo, ad avviare l'umanità verso quella meta che, oggi ancora non abbiamo raggiunta, ma verso cui siamo diretti con raddoppiato sforzo. Egli voleva mettere in armonia la ragione e la fede, la religione e la libertà. La sua opera si connette al concilio di Costanza, a Dante
(1) « Lorenzo aveva fatto il giardino eh'è ora sulla piazza di S. Marco, solamente perchè lo teneva pieno di figure antiche di marmo, e pitture assai, e tutte eccellenti, solo per condurre una scuola di giovani, i quali alla scultura e architettura attendes-sino a imparare, sotto la custodia di Bertoldo scultore, già discepolo di Donatello, i quali giovani, tutti, o la maggior parte, furono eccellenti, fra i quali fu il nostro Mi-chelangiolo Buonarroti »... (Vasari, Ragionamenti).