CAPITOLO TERZO, «•>- SVOLGIMENTO DELL'ERUDIZIONE. 187
incredulità. In Germania, al movimento letterario si unì una teologia nuova, uscita da misteriose sorgenti, la quale, per verità, avrebbe potuto essere respinta dalla Chiesa senza poter mai essere distrutta. Ed è cosi che al di quà come al di là delle Alpi, il progresso delle idee del secolo, conduceva a mettersi in lotta colla Chiesa. Dall'altra parte delle Alpi questo progresso era collegato alla scienza e alla letteratura , da questa parte usciva dagli studii ecclesiastici stessi e dai lavori d'una teologia più profonda. Dall'altra parte era negativa ed incredula, da questa positiva e credente. In Italia distruggeva il fondamento della Chiesa, in Germania lo ristabiliva di nuovo. Là era beffarda e satirica, e si sottometteva al potere; qui era piena di zelo e di collera, e si elevò all'attacco più ardito che siasi mai tentato contro la Chiesa romana » (1).
Noi siamo adunque in presenza di due diverse direzioni dello spirito europeo all'aprirsi dell'era moderna. In Italia come in Germania si reagisce contro lo spiritualismo mistico del Medio Evo, perchè nell'uno e nell'altro paese si è fatto vivo nella coscienza il sentimento dell'uomo e della natura; ma lo spirito italiano si colloca fuori dello spiritualismo, lo abbandona con indifferenza, e cerca la realtà e le delizie della vita esteriore, elevandogli incontro un mondo epicureo, scettico e beffardo nel contenuto e pieno di grazia e di eleganza nella forma: lo spirito tedesco, invece, lo studia, lo modifica, lo trasforma, lo umanizza, s'addentra nella coscienza dell'uomo a cercarvi la realtà della vita interiore, e gli eleva incontro un mondo umano, credente e appassionato nel contenuto, ma rozzo ancora nella forma. — In Italia, aiutate dai classici, queste tendenze si svolgono e determinano nella scienza di Macchiavelli e nella poesia dell'Ariosto ; in Germania riescono alla riforma religiosa del secolo XVI. In amendue i paesi il reale sorge, la vita si rinnova o come diceva Erasmo dei tempi suoi : mundus rescipiscit velut ex altissimo somno expergiscens. Ma in questo gran moto l'Italia precede la Germania. Il mondo dell'uomo e della natura s'agitava già, benché ravvolto di alto mistero, nella Divina Commedia, già viveva velato di soave malinconia nel Canzoniere e già tripudiava beffardo nel Decamerone. Quando la Germania si ridestò, gli eruditi italiani avevano già r donato il mondo greco-latino all'infinita attività dello spirito umano, la mente itamana volgeva già pensieri rinnovatori della scienza, e sulle rive di Mergellina e tra i colli fiesolani l'arte mandava i primi accenti della vita nuova col Pontano e col Poliziano. Mancava che l'artista, lasciate le forme della lingua latina, ripigliasse tutta la propria libertà, rinnovando l'uso del volgare di Dante. E questo avvenne, come vedremo nel capitolo seguente.
(1) L. Ranite, Histoire de la Papauté pendant le seizi&me et dioc-septième sièdes Liv. I, Chap. II, § IV.