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IL RISORGIMENTO.
pensiero e della civiltà, e abbozzavano sistemi filosofici, mondi astratti e fantastici in cui si trovavano in un particolar modo fra lor conciliati Platone e S. Tommaso, Mosè e Plotino, Oisto e Socrate, il mondo Cristiano e l'antichità. Là il movimento intellettuale si operava nelle pi il elevate regioni speculative, dominato dall'idealismo di Platone e penetrato di misticità : là in mezzo ad una lotta confusa d'idse pagane e cristiane, di visioni alessandrine e di cabbalismo giudaico, sorgeva il presentimento di una sintesi del mondo e della v'ia più vasta e più completa di quella del Medio Evo; là, infine, l'idealismo platonico, spoglio d misticità e congiunto al sentimento della bella forma, si tramutava in aspirazione d'artisti verso la bellezza eterna. — Trovammo in Roma nell'Accademia di Pomponio Leto, altr eruditi archeologi che si occupavano nel restaurare le forme esteriori di Roma antica, e avvolgevano di mistero una cotal loro religione del classicismo e certe vaghe speranze di veder rivivere in Roma papale le istituzioni religiose e politiche della Roma degli Scipioni: la rivissuta antichità svegliava in essi tendenze e speranze simili a quelle che ispiravano compagni di Stefano Porcar Trovammo, finalmente, in Napoli raccolti intorno al Pontano, degli eruditi lontani dalla trascendentalità e misticità platonica e alessandrina del Ficino e del Pico, che studiavano nelle opere degli antichi la fisica e la morale, il mondo umano e terreno armonizzante colle tendenze della loro ^''ta interiore :v trovammo de poeti ispirati soltanto dalla voluttuosa natura del mezzogiorno e dal sentimento della bellezza, adornanti di elette forme latine l'ideale d una vita tutta esteriore e di voluttà. Qui il movimento intellettuale si operava nelle regioni dell'esperienza, guidato da Aristotile, da Tolomeo, da Cicerone, e da esso uscivano molte delle cognizioni che dovevano contribuire al rinnovamento della scienza della natura. Ma in mezzo a siffatta vai età v'ha sempre questo d'uno, e cioè che n Firenze, come in Roma e in Napoli, si manifesta nell'erudiz one una nuova attività: latinisti, da semplici grammatici e traduttori si fanno sc:enziat ed artist-, benché questo moto nuovo del loro spirito si compia sotto la scorta e 1 aspirazione dell'antichità greco-latina.
Il Valla in nome del senno naturale e degli antichi attacca la logica e la morale delle Scuole, il diritto canonico, ch'ei chiama gotico, e il di'itto civile eh'e' dice alterato dai goti; colla filologia si fa strada alle quistioni filosofiche, e nelle Eleganze invoca il rinnovamento dell'antica lingua del Lazio. — L'Accademia fiorentina, sotto gii auspici di Platone, prende a risolvere i più ardui problemi dell'umano penderò. Nell'Accademia romana lo studio delle istituzioni del mondo lat no risveglia pensier di rinnovamenti religiosi e politici. I dotti di Napol cercano ne; libr. degli antichi la scienza della natura, e, forti delle cognizioni acquistate, affrontano i pregiudizii e le superstizioni del loro tempo, additando il nuovo sistema planetario e la continuità dei fenomeni di natura. Nel Poliziano e nel Pontano, inspirato dall'antichità, rinasce il sentimento della bellezza, e l'arte assume una forma nuova. E quanta libertà in questo moto del pensiero pur sempre vincolato agli antichi ! Si rammenti il Valla che non conosceva regione della cultura dove la mente umana non potesse esercitare i suoi dii itti. Egli è che .1 dominio degli antichi sostituito all' autorità teologica del Medio Evo, era il dominio di un mondo umano, senza potestà esteriori, sorto dal libero svolgimento della cosci3nza e dei pensiero in seno alla pienezza della vita intellettuale e sociale. Per virtù propria, ei si poneva adunque eccitatore di nuovi e lineiì sens* e ingenerava (benché non sempre in forme consapevoli) l'opposizione alla cultura del Medio Evo. Quel mondo teologico, scolastico, mistico dei secol1 di mezzo, per un latinista del secolo XV, rappresentava la decadenza e l'imbarbarimento della grande sti'pe di Roma; ogni speranza di rinascita civile e intellettuale si trovava per lui riposta nella efficacia che il mondo antico risorto doveva esercitare nuovamente sull' Italia e sul mondo. L'ideale proposto era Roma e l'Italia antica, e per raggiungerlo ogni cosa doveva assumere aspetto di romano e di latino. 11 Medio Evo rimaneva cosi cancellato dalla coscienza, come vedemmo nel Pontano e nel Poliziano, o se ve ne restava vestigio, questo serviva a dare maggior rilievo alla grandezza del-