i 50 IL RISORGIMENTO.
dici anni (1), e già componeva lodati epigrammi latini e s'era messo a tradurre latinamente in versi rUiade di Omero. Della filosofia non si occupava con molta assiduità; natura e giovinezza, die egli stesso nei Miscellanei, allettavano ad Omero. In poco tempo i progressi da lui fatti nella lingua e nella poesia latina e greca furono tali che Marsilio Ficino lo additò a Lorenzo de'Medici, chiamandolo Yomerico fanciullo. Da quel giorno la fortuna del Poliziano fu stabilita. Lorenzo lo tolse in sua casa, se lo tenne amico, lo die' maestro ai suui figli, l'ebbe consigliere negli affari, compagno a' suoi studi ed anche a'suoi stravizi. — Il Poliziano approfittò di tutti i vantaggi che la nuova condizione gli offeriva per dar principio a quella serie di lavori poetici e dì erudizione che a buon diritto gli procurarono il titolo di principe degli eruditi e dei latinisti del secolo XV. A 29 anni saliva la cattedra di greco nello studio fiorentino, e la fama della sua dottrina traeva da ogni parte dell'Europa illustri personaggi ad udirlo. E in verità c'era da maravigliare di quest'uomo che scriveva i più be' versi latini e greci del secolo e nello stesso tempo correggeva ed emendava le Pandette (2), che commentava le Georgiche di Virgilio e spiegava Aristotile, tracciando una classificazione delle scienze, che infine sapeva dare alla sua svariatissima cultura le più elette forme latine.
Troppo lungo sarebbe tener parola di tutte le opere del Poliziano (3) ; basti
(1) Angelo Ambrogini era nato il 14 luglio 1454 in Montepulciano d'onde prese il nomo di Poliziano. Nella primavera del 1404, essendoci stato ucciso il padre, Angelo, maggiore di cinque fanciulli lasciati in misera condizione, era stato mandato dalla madre a tentar fortuna in Firenze presso Cini Ambrogini. Sonu moltissime le opere che trattano del Poliziano. Oltre il Tiraboschi (Storia della Lett. italiana) , si possono vedere le seguenti' principali scritture: l,° Ottone Mencke, Historia vitae et in litteras meritorum Angeli Po-litiani, ortu Ambrogini, italorum soec. XV nobilissimi, philosophiae , jurisprudentiae, grammatices et omnis doctrìnae, eleo antioris instaurati oris felicissimi, atque omni laude majoris. — Lipsiae, in officina Gleditschiana, 1735. — 2.° Greswell. Parr. Vili. Memoirs of A. Politianus, Joannes Picus of Mirandula, A. S. Sannazarius, P. Bembus, H. Fracasto-rius, M. A. Flaminius and the A. Maltei: translations from their poeti cai works, and notes and observations concerning other litcrary characters of the fifteenth century-Manchester 1801. — 3° Hoffmann S. F. W., Ang. Poliziano 's Ltbensbild, in lebensbilder berumther humanisten; Leipsig 1837. — 4.° Bonafous N. A. Be A. Politi ani vita et ope-rebus disquisìtiones-, Parisiis 1845. — 5.° Mahly J. Ang. Politianus, Ein culturbiid aus der Renaissance, Leipsig 1804. (Questo libro fu tradotto in italiano da Filippo Brunetti, Venezia, 1805.) Per le opere latine del Poliziano vedi anche: Prose volgari inedite, e Poesie latine e greche edite ed inedite di Angelo Ambrogini Poliziano raccolte e illustrate da Isidoro del Lungo, Barbèra 1807.
È quasi soverchio accennare che noi qui consideriamo il Poliziano come erudito e latinista soltanto; a suo tempo studieremo in lui il poeta italiano.
(2) Vedi a questo proposito ; Buonamici. li Poliziano giureconsulto, o della letteratura nel diritto. Pisa, Nistri, 1803.
(3) La maggior parte delle opere latine e greche del Poliziano furono pubblicate dapprima in Venezia coi tipi Aldini e col titolo : Opera omnia Angeli Politiani et alia quae~ dam lectu digna ; Venctiis in aedibus Aldi Romani, Mense jalio MIiD. — poi più compiutamente e correttamente in Basilea nel 1553. — Le principali opere latine del Poliziano Sonc le seguenti: Dodici libri di Epistole usciti dai tipi Aldini in Venezia nel 1493: La storia, della Congiura dei Pazzi ; le quattro Selve coi titoli : Manto, letta come prolusione al corso sopra la Bucolica di Virgilio nel 1482, Rusticus che fu parimenti la prolusione al corso sulle Georgiche di Esiodo e di Virgilio nel 1483; Ambra, letta come prolusione ai poemi Omerici nel 14S5; Nutricia dove si celebrano le lodi della poesia chiamata col nome di nutrice. Aggiungi una quantità di epigrammi d'odi e d'inni, delle orazioni, delle prefazioni, delle prelezioni, tra le quali sono notevoli quelle fatte all'esposizione d'Aristotile — dei commonti, delle amondazioni ed illustrazioni a Ovidio, a Tibullo, a Catullo, a Quintiliano