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Storia Letteraria d'Italia
Il Risorgimento
Giosia Invernizzi
Francesco Vallardi Milano, 1878, pagine 368

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a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO TERZO, «•>- SVOLGIMENTO DELL'ERUDIZIONE. 145
   egli stimava Teodoro Gaza più dotto di Giorgio Trapezunzio. Questi era un uomo di carattere violento e presuntuoso, di modi rotti, facile a prender briga con tutti. Entrò subito nella lite con una tal violenza (1) che fece meravigliare ognuno: era aristotehco, ma attaccò platonici ed aristotelici col medesimo furore; lì chiamò non philusophos sed philotenebras : aggiunse villanie e scurrilità d'ogni sorta: finalmente non contento d'aver oltraggiato i vivi, si volse contro i morti. Platone, secondo lui, s'era abbandonato a tutti i vizi, dato alla gola, alla libidine, ad ogni crapula; era uomo senza fede, senza dignità, senza onore, e così via discorrendo. Un linguaggio a tal segno privo di decoro, di convenienza e di verità, doveva naturalmente disgustare tutti gli uomini onesti, ed infatti il Trapezunzio fu abbandonato e disapprovato da ognuno (2). » — Alle Comparationes philosophorum ed agh scritti degli altri aristotelici rispondeva finalmente con dignità di modi e di forma 1 Bessarione, dapprima con un libro ntitolato: De natura et arte, adversus Georgium Trapezuntium eretensem, dipoi colla sua maggior opera divisa in quattro libr: e col titolo : In Calumniatorem Platonis.
   Platone ed Aristotile, aveva detto Gemisto, ammettono entrambi che la natura, opera ad un fine determinato; ma Platone sostiene che la natura agisce, cioè opera con consiglio (consulto agii), mentre Aristotile afferma che la natura fa, cioè opera senza consiglio (non consulto) : l'uno dice che nella natura v'è uno spirito che opera consapevole di sè e del fine cui tende; l'altro dice invece che la natura opera con un' arte inconsapevole, somigliante ad un'operaio che appresa una volta la sua arte, lavora poi istintivamente sebbene vada sempre al fine determinato. Questo era il punto principale della controversia fra platonici ed aristotelici (3). Gemisto ed il Bessarione difendevano l'eccellenza del concetto platonico, e miravano a provare che le dottrine di Platone erano quelle che tra i sistemi di tutti i filosofi più s'avvicinavano al Cristianesimo. Teodoro Gaza e gli altri aristotelici sostenevano il concetto d'Aristotile, alla lor volta provando che le dottrine di questo filosofo s'accordavano coi dogmi cristiani più di quelle platoniche. « Una tale quistione, osserva il Villar , sebbene espressa in una forma arida e confusa, era pure nel fondo gravissima. Trattavasi di determinare se nella natura opera la ragione o il caso, se essa è la manifestazione di uno spirito divino ed universale che anima e regola il mondo, o l'effetto cieco delle leggi che governano la materia. L'avere il Pletone, nel secolo XV, saputo non solo portare d'un tratto 1' erudizione italiana nel campo della filosofia, ma anche fermarla sopra una quistione di vitale importanza, fu in lui prova di una grande penetrazione filosofica. Nè fu meno notevole che quegli eruditi ne comprendessero così presto il valore, e si disputassero con tanto ardore il terreno (4). »
   Il Bessarione, tuttoché platonico, non era, come abbiamo di sopra accennato, cosi nerr co di Aristotile come gli altri platonici della sua scuola. Ond' è che quand'egli entrò nella disputa, oltre la calma e la dignità dei modi ch'erano propri del suo carattere, vi portò anche un tal quale spirito di conciliazione che fini col guadagnare moltissimi partigiani alle opinioni platoniche. Il Trapezunzio, egli diceva nella sua opera contro il calunniatore di Tlatone, ingiustamente infamò la memoria di Platone; la vita di questo filosofo non fu macchiata da nessuno dei delitti rinfacciatigli dall'aristotelico cretese; e quanto alle dottrine platoniche esse sono così pure che meritarono d'essere tenute in sommo pregio e adottate dai Padri della Chiesa cristiana. E di vero, la teologia di Platone s'accorda colla cristiana nei punti essenziali; essa ammette che il mondo deriva ed è conservato dalla volontà e dalla bontà di Dio, e crede nella immortalità degli spiriti. Nella Dialettica,
   (1) V' entrò con un opuscolo intitolato : Comparaliones philosophorum Aristotelis et Platonis, Venet. 1523.
   (2) P. Villari, La storia di Fra Girolamo Savonarola, Lib. I, Cap. IV.
   (3) Rrucker, Villari, loc. cit.
   (1) Loc. cit.
   Invermzzi. — Il Risorgimento. i:1