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Storia Letteraria d'Italia
Il Risorgimento
Giosia Invernizzi
Francesco Vallardi Milano, 1878, pagine 368

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a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO TERZO.
   SVOLGIMENTO DELL'ERUDIZIONE.
   I latinisti di cui tenemmo discorso nel capitolo precedente, non fecero altro che appropriarsi la coltura greco-latina, armonizzandola colle loro credenze cristiane. Ma verso la metà del secolo XV ne sorsero altri, i quali distolsero le menti italiane dalia passiva contemplazione dell'antichità, trassero luce nuova dal sapere recentemente acquistato, e iniziarono lo svolgimento dell'erudizione. — Primo tra essi fu Lorenzo Valla, il quale colle sue opere iniziò la Critica moderna ; sorvennero dipoi le lotte fra Aristotelici e Platonici, e da esse nacquero i primi abbozzi dei sistemi precursori della filosofìa italiana del Risorgimento; in fine anche l'ispirazione dei poeti si ridestò, e apparve la nuova poesia del Poliziano e del Pontano. La coltura greco-latina fu, per tal modo, rivolta al conseguimento dei fini nuovi, che la coscienza italiana si proponeva. Quale fu il contenuto di questi momenti principali dello svolgimento dell'erudizione % quali ne furono i risultati ? — Ecco quello che ci proponiamo di cercare in questo capitolo.
   § I-
   LORENZO VALLA E LA CRITICA.
   Nel 1497 da una nobile famiglia oriunda di Piacenza, ma stabilitasi da alcun tempo in Roma, nacque in quest'ultima città Lorenzo Valla (1). A tredici anni perdette il padre, ch'era avvocato concistoriale presso la S. Sede, e la sua educazione fu sorvegliata da suo zio materno Melchiorre Scribano segretario apostolico. Leonardo Bruni gli fu maestro di latino e Giovanni Aurispa di greco (2), — Noi abbiamo troppo scarse notizie della sua giovinezza per poter stabilire con qualche precisione come si formasse la sua individualità letteraria. Certo è che egli dovette ben presto portare negli studi di greco e di latino l'indole vivacissima, irrequieta, avida di libertà, intollerante di freno, che aveva ricevuto da natura, poiché appena introdotto dallo zio nella società di eruditi, che servivano nella Curia romana in qualità di segretari e di scrittori apostolici, si die' subito a lottar con essi, ad opporsi al loro dogmatismo, a ridire sui loro scritti e sulle loro opinioni favorite (3). Questo giovane d'ingegno acutissimo, d'animo franco e talvolta audace, che era già molto ad-
   (1) Tiraboschi, Lett. ital., Lib. III, Cap. V. — L. Vallae, Antidoti, Lib. IV, pag. 329. Nel lib. JV dei medesimi Antidoti, pag. 347; il Valla dice che la sua nascita fu annunziata da un santo alla madre. Gli Antidoti sono compresi fra le opere del Valla stampate a Basilea nel 1543.
   (2) Valla, Elegantiarum, Lib. II, Praefatio.
   (3) Valla, Antid. IV, pag. 352.
   Invernizzi. — Il Risorgimento. 14