capitolo secondo. — l'erudizione. <'>5
Eie lune T^f C0Um°!ta f6StÌVÌtà di Stile' di trascorrere anche a
dune jjiperi - «lo nutro, scrive Poggio a Nicolò Niccoli, la più gran venerale pei quegli ecclesiastici che fan decoro della religione con La Stuoia condotta. Ma sono stato tante volte ingannato nella buona opinione da'meJ£ep?ta che non so più a chi prestar fede, nè cosa credere. Vi sono tanti malvagi che veI lano 1 loro vizi con l'umiltà dello sguardo e la povertà dell'abito, che H fiducia e distrutta Abbiamo in questa Corte troppe occasioni di essere informati delle onere d iniquità che ad altri sono ignote». P
Ad onta di questi fieri attacchi contro i costumi della vita clericale del secolo XV s n-annerebbe chi credesse di fare del Poggio un predecessore di Lutero La sin' devozione ai dogmi della Chiesa cattolica ed ai pontefici di Roma, apparisce mani-lestamente in pm d'un luogo de'suoi scritti, e basterebbe a provarla l'invettiva begli lancio contro l'antipapa Felice. « Non posso, die'egli, non turbarmi e non •sere commosso, nè frenare le espressioni del dolore, vedendo quel Cerbero che credevamo addormentato sorgere di nuovo dalle regioni infernali a perturbazione ella religione e a sovversione della Chiesa. E chi dei veri credenti non si affiie: gerà profondamente, mirando un lupo rapace, nutrito già dal sangue dei fedeli prendere ora le sembianze di agnello, e con artifiziose parole e con mentite apna-renze d'umiltà turbare la pace della Chiesa, che aveva assalita a forza aperta senza successo ? Chi è che non si rattristi e non si dolga, vedendo che il vitello d'oro eretto da un ioncilifolo d'uomini perniciosi (1), in disdoro della fede, in obbrobrio de a religione in disprezzo di Cristo, tenta distorre le menti dei principi cattolici dalle vere credenze?,.. Chi non detesterà il pervertitor della fede, il nemico della religione, il capo dello scisma?... Mi sorprende che vi sia qualcuno, così privo di senno e così stupido di cuore, da credere che alcuna cosa buona possa derivare da queda sentina basileense d'iniquità, da quella condannata sinagoga- quella cor,' venticlla di reprobi non aveva autorità d'ordinare un minimo chierico se non la derivava dal demonio e da' suoi seguaci ». E proseguendo sempre con questo tuono il Poggio invitai antipapa a cedere e deporsi, minacciandolo, in caso contrario della pena degli eretici « Se non tornate in voi stesso e vi pentite, sarà (l'anima vostra) cruciata con quella degli altri eresiarchi fra i tormenti del fuoco eterno (2) » Come si vede, le invettive, i sarcasmi di Poggio contro i costumi del clero della sua epoca, non erano rivolti ad iniziare in Italia un cangiamento religioso simile a quello inizialo più tardi in Germania. Il Poggio, al pari di molti altri suoi con! temporanei, desiderava una riforma ecclesiastica, ma non voleva che questa avvenisse fuori dal seno dell'ortodossia cattolica; le sue satire contro il monachismo sono dettate da un inconscio bisogno, che e' era nello spirito dell'epoca, di umanizzare il cristianesimo, come si umanizzavano l'arte, la scienza e la vita. Trarre la Chiesa cattolica dalla immobilità in cui l'aveva messa papa Ildebrando, e trasfondere in essa 1, spinto nuovo di vita che s'agitava nelle coscienze dbgli Ita! ani' era stato già uno dei pensieri di Dante; e questa tradizione si mantenne finché gli umanisti italiani, con Pomponazzi, con Giordano Bruno, con Campanella, non sorpassarono col loro pensiero la Chiesa di Roma e la Riforma stessa, precedendo le rivoluzioni sociali e religiose dei secoli futuri. Ma il Poggio e tutti gli altri dotti suoi contemporanei non avevano ancora posta l'antichità, di cui avevano piena la mente, in opposizione colla fede cristiana; essi conciliavano questa con quella spiritualizzando il paganesimo, umanizzando il cristianesimo, e assorgendo cosi ad una vasta e possente unità in cui erano risolti tutti i dubbi, e cessava ogni lotta. Non vediamo noi infatti gli stessi pontefici, travolti dal moto delle idee del secolo e non 1 ementi per nulla l'avvenire, incoraggiare gli eruditi, proteggerli, giovarsene fin arco contro 1 nemici della Chiesa cattolica? Questa alleanza del paganesimo co' cristianesimo nello spirito del secolo XV, spiega le frequenti contraddizioni che in-
(1) Il Concilio di Basilea.
(3) Invectiva in Felicem antipapam. Poggii opera.