CAPITOLO SECONDO. — L'ERUDIZIONE. <'>5
Il Guarino, inteso per la lunga sua vita a raccogliere, a commentare, a tradurre, a spiegare pubblicamente autori greci e latini, è tra quelli eruditi del secolo XY che maggiormente contribuirono al rinascimento degli studi classici in Italia. Egli scoperse ed emendò le poesie di Catullo, tradusse la Geografia di Strabone, molte cose di Plutarco, di Luciano, d'Isocrate e di molti altri scrittori greci, e infine formò coli'insegnamento una numerosissima scuola di eruditi, che sparsero la conoscenza dell'antico sapere in tutta Italia ed anche in molti altri paesi d'Europa. Noi per verità, colle cognizioni che oggi abbiamo del mondo greco-romano, ben poco vantaggio possiamo trarre dai suoi commenti e dalle sue traduzioni: i dotti vi riscontrano gravi errori e fantatisclie interpretazioni, dipendenti sia dalla scarsa ed imperfetta conoscenza della lingua e della storia degli antichi, sia dal modo tutto speciale e caratteristico con cui, all'epoca del Guarino, si studiava la Grecia e Roma. Ma tutto ciò non iscema l'ammirazione che noi dobbiamo ad un uomo e ad un'epoca, che, lottando contro innumerevoli difficoltà, resero nuovamente accessibili al pensiero umano i tesori dell'antica sapienza, e ristabilirono cosi la continuità del lavoro intellettuale degli uomini, interrotta in parte dal Medio Evo.
Il moto d' erudizione, manifestatosi nel pensiero italiano fin dai tempi del Petrarca e del Boccaccio, raggiunse nella prima metà del secolo quindicesimo il massimo grado del suo sviluppo. Sotto questo aspetto il Guarino da Yerona in se riassume ed esprime lo stato e le tendenze della cultura di quest'epoca. In un tempo in cui erano diventati eruditi i papi, i cardinali, i principi, i poeti, gli artisti, ed erano diventate erudite fin le donne, egli fu un grande erudito, e coli' erudizione regnò
Tallii ad Herennium, scripti anno 1445. In un codice miscellaneo della libreria Trivulziana leggonsi: 1° Paradoxa Ciceronis cum Commentariis Guarini Veronensis. 2° M. Tullii Ciceronis Recollecta de Senectute incipiunt sub Reverendo Magisiro Guarino Veronense, 3° Incipit commentimi super librum M. -Tulli de Amicitia,
2n Persio. Commentariola in Persium, citati dal MafTei, Scritt. Veron. pag. 79.
3° Giovenale. Commentariurn in Juvenalem. Registrato fra i codici della libreria del cardinale Zelada (trasportato in Ispagna), e fra i vaticani.
4° Valerio Massiano. Questo commento è accennato dallo Zeno (Dissert. Voss. tomo I pag. 219).
5° Servio. Il commento del Guarino al commento di Servio a Virgilio si conserva nella Riecardiana di Firenze.
6° Marziale. Si assicura che il Baruffaldi abbia scoperto in Ferrara un manoscritto di Marziale commentato dal Guarino.
7° S. Basilio. Recollecta in Basilium (Maffei, Scritt. Veron. pag. 79).
8° Aristotele. Il Lambeccio (Bibl. Caesar. Vindob. pag. 520) dà la descrizione del codice manoscritto XXXVII ch'egli afferma essere appartenuto al Guarino veronese e poscia ad un altro ch'ei nomina. Esso contiene le opere d'Aristotele cioè: gli otto libri di Fisica, i tre dell'Anima, i due della Generazione e della Corruzione, i quàttro Meteorologici, i quattro del Cielo. — Tutti colle annotazioni marginali parte in greco, parte in latino, di mano di Guarino.
9° Illustrazioni varie di passi oscuri e d' iscrizioni. In un codice del secolo XV della Libreria Trivulziana, si leggono spiegazioni di passi oscuri d'autori antichi e d'iscrizioni antiche greche e latine, scritte da qualche discepolo del Guarino, mentre questi le dettava dalla cattedra. Infatti portano questi titoli: De variis doctissimi viri Guarini Veronensis lectoribus, tum sermonibus lecta. — Esse sono spiegazioni storiche, mitologiche e morali.
OrEicE GKA.MMATIOALI. — Compendio della Grammatica greca di Emanuele Crysolora. Fu commentato e stampato in Reggio (1501) da Pontico di Verunio, scolaro del Guarino, col titolo: Erotemata Guarini cum multis additarnentis, et cum commentariis latinis. — Grammatica latina stampata più volte in Verona ed in Venezia. — Opuscoli grammaticali, cioè Grammaticales regulae, Carmina dìfferentialia (si tratta della diversità che corre fra certi vocaboli che a prima vista sembrano sinonimi), Liber de Diphtongis, Bre-v Uoqrtus vocabolarius.
Le opere originali consistono in nient'altro che in lettere, in orazioni, ed in alcune poesie latine che non hanno nessuna importanza per l'arte. Il Rosmini, nelle note, dà una lunga lista delle orazioni, ed indica la libreria dov'esse si trovano.
Invf.rnizzi.— Il Risorgimento. 10