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STORIA DELLA CHI Al ICA
lanio più notevole in quanto la loro funzione sembra essere costruttiva, anziché dissociativa. La sintesi chimica ha moltiplicato i suoi prodotti : il Fisher, cogli acidi amidati è riuscito a comporre i peptonidi. Ala ultimamente un illustre scienziato italiano, il Ciamician, notava come la sintesi delle materie organiche fosse diffìcile, lunga, indiretta e possibile solo con reagenti energici (specie il cloro) che nella vita non intervengono mai. Un mezzo molto usato consiste nel-l'ottenere il cianuro di certi radicali, introducendo un nuovo atomo di carbonio, che poi rimane convertendo il cianuro in un composto superiore a quello da cui si è partiti. Nelle piante invece si assiste alla facile trasformazione di composti semplici, spesso minerali, in altri molto più complessi, come se i fermenti costruissero direttamente la nuova molecola.
Riassumendo, fra la chimica «inorganica» e quella «organica » rimangono le seguenti differenze, che, se non sono assolute, hanno però un grande valore, perchè la regola nell'una è sovente l'eccezione nell'altra : I. 1 composti inorganici sono elettricamente dualistici e quindi jonizzabili. mentre quelli organici sono neutri, unitari, non jonizzabili. II. Nella chimica inorganica le formule di struttura sono relativamente semplici e la varietà dei composti è data dalla quantità degli elementi in giuoco e dalle loro valenze variabili ; in quella organica, gli elementi sono pochi e ìe valenze inalterabili (salvo l'azoto), e le formule possono raggiungere una complicatezza infinita che favorisce l'iso-merismo enormemente. - III. Nella chimica inorganica l'unione è effettuata da una sola valenza fra atomi di elementi diversi, specie coli'intermediario dell'ossigeno; in quella organica l'unione normale è fra gli atomi del carbonio, con una, due, tre valenze, e senza ossigeno intermediario che. quando esiste, diminuisce la stabilità. - IV. Nella chimica inorganica la forma più stabile a cui tende la materia solida semplice o composta è il cristallo invariabile in geometria e composizione ; in quella organica, i corpi più complessi (albumine, ecc.) tendono allo stato colloidale, né liquido né solido, con elevato peso molecolare ; e non è nep-pur certo che le proporzioni dei componenti, raggruppati in radicali complicati, siano rigorosamente definite. In genere, i composti più elevati della chimica organica sono instabili, asimmetrici, irregolari, tanto da generare persino i casi di tautomeria, in cui certi atomi o gruppi oscillano di continuo mutando posizione, in modo che due corpi diversi esistono