¦40 STÒRIA DELLA CHIMICA
perciò unito al carbonio per mezzo di un atomo intermediario di ossigeno, mentre nei secondi è unito direttamente al carbonio :
II H H
I I I
NOo.O C C C O.NO.,
! I i
II OH
' I
NO„
trinitrnglicerina
C.CH;, NO...C C.NO,. HC. 'cH C.NO,.
trinitrotoluene
La chimica organica cadeva in tal modo sotto il dominio dell'uomo non meno di quella inorganica; entrambe si univano quando nei corpi organici si riuscivano ad introdurre acidi minerali come nella saccarina
SOo.
CrH;^ J>NH CO'
e persino i metalli, come nello zinco-eti'.e Zn(C,.H.)2. Già Berzelius aveva asserito clic leggi uguali presiedevano ad entrambe le chimiche, negando la forza vitale ritenuta necessaria alla composizione dei corpi organici : Wóhler. eseguendo nel 1825 la sintesi dell' ti rea CO(NH2), (a cui tennero dietro poi quelle della xantina, dell'acido urico. della caffeina, ecc.) ne aveva dimostrato l'insussistenza. Un'altra vittoria in onesto senso doveva essere la scopen t dello stereoisomerismo molecolare.
Per ben comprendere il valore di queste ricerche bisogna risalire a! secondo decennio del secolo scorso, epoca in cui il Biot notò come numerosi composti organici (zucchero, acido tartarico, canfora, ecc.) facessero girare nell'uno o nell'altro senso il piano di polarizzazione della luce, vale a dire fossero otticamente attive.
Anche Hany aveva distinto i cristalli di quarzo in due classi : destrorsi e sinistrorsi, a seconda che le loro faccie emiedriche si trovassero a destra o a sinistra ; e Biot aveva notato che alcuni cristalli di quarzo, tagliati parallelamente all'asse principale, facevano deviare il piano di polarizzazione verso destra ed altri verso sinistra.
Il Pasteur, basandosi su una osservazione di Herschel per la quale era possibile che i due fenomeni ottico-cristallini