AL LIBRO Ili.
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suo calde istanze, la ruppero in più pezzi. Lapidem leclilare rix lìcnitj ci dice, nc/ue majoretti ot>t estatus in tmdum, t/m'ui dissolvere! nr, cjorare jam vaiai Marmo consacrato ai seviri e angustili L. Valerio Amante e agli altri, perchè furono fedeli e generosi nell'adempimento del loro uffizio. Eglino contraccambiarono Femore col dono di due trulle, o tazze, dì argento Leggesi anco di un Erveno di Reggio in Calabria, che a1 suoi municipi legò una trulla di argento in basso rilievo ( Cf. Mommsen, Inscrivi. ?imp. eie. n. lì).
Giovio Benedetto 17. Non da lui, ma dal Ci gal ini Fr. ( Op. e. Lib. Ili) apprendiamo, che il marmo era in sacello s. loaunis Leoni s. Su questa chiesina consulta la lipide di I». Plinio Plimano (mtm. 150). Gruter. 405. 9. Ha per quindicesima riga uri t), che alla greca si legge \x. Esprimerebbe ti peso ili nove libbre delle due tazze. Nel Giovio, che tutti copiarono, manca. — Rovelli 256. 38. — Aldini 154. 00.
98.
L . VERGIMO
MA CRINO VI . VIR . COMI
AR.......
MARTIS . F . . , AN> . XIV ... .
VERGI NIV8 SECVNDVS . ET MAXIM VS
La gente de Vergimi diffusa in Conio e in filano. Vcrginio Rufo, tutore di Plinio ìl giovane, comandando un esercito in Germania. ritinto per tre volte I impero di Roma a luì offerto. Plinio ne parla soventi e con gusto nelle Lettere. Il conte Giovio (Dizionario ecc. p. 452) lo stima nativo di Licinóforo, ora Villincino. Sappiamo solo,che era Traspad ino, e che il suo municipio e le sue possessioni e ville erano confinanti al municipio ^ ville e possessioni di Plinio.
Aldini 155. 07. La dice nel museo Giovio. io non l'ho veduta.