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Storia antica di Como

Maurizio Monti
Tipografia de' Classici Italiani, 1860, pagine 259

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a cura di Federico Adamoli

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   2 213
   NOTE
   91.
   C . MVNATIVS . Q F MOGETILLIVS VI . VIR SIBI . ET . SVRAE FRONTOMS . F
   VXORI ET . C. MVNATIO
   MAXIMO . F TERTIAE . FIRMI NVRI . ET . FILIIS EORVM
   Lapide, che gli eredi Caralini trasportarono a Cremona. Quivi, dice il Bianchi, per quante diligenze si siano fatte, non si è finora (1791) ritrovata. Nel 1740 l'Arisi la mandò a Muratori, che vi segnò in fronte: CIremo noe apud Caraf/lnios.
   Bertarelli 12 — Muratori 724. 3 — Rovelli 201 G2 — Bianchi 283. 2 A torto corregge Muratori — Aldini 132. 80. Scorretto.
   92. V . F
   PETRONIVS . GEMELLA» VI . VIR . SIBI . ET
   MRIAE . L . F L VCILLIA E . VXORI PETRON . PRIMOGEN
   PATRI SAMMONIAE . C . F LVTVLLAE . 3IAT PETRON . MARTI AL FRATRI . ET . SMS
   La gente PeIronia si gloria di più memorie in Como. Giovio Benedetto vide il marmo Fanno Ì300 nella chiesa di san Lorenzo in Ligometto. Capovolto e mezzo interrato non potè leggere che cominciando alla parola LmMttim, e tino al line. Il marmo è di vena candidissima, e sui lati ha scolpile due vili con grappoli e pampini nei quali si annidano degli uccelletti. Nel 1340 trasportassi a Castiglione nelle vicinanze di Varese.
   Giovio Benedetto 37. Acéfalo — Castiglioni, Gallor. etc. p. 18 — Grnter. 449. 4 ; e di nuovo 730. 8. — Aldini 132. 81. Con errori. Così Grulero. — Momiiben p. 104. 10. Crede che il mar-