AL LIBRO III ly5
Cigaliiii Paolo, De vera eie. p 84, nella quinta linea svccess. yxòRi ; e nella sesia svccessouirvs — Heinesio p. 71!,'» con errori — Rezzunieo, Disquisii, eie. Tom. I, p. G7 — Le linee quinta e sesia: svccessoribvs vxtuu — cimisotiab et — Rovelli 2ì»4. '28 — Giovio, leti, lar. ed>z. 1827, png. 217 — Aldini 127. 252. Gli aliti, ei dice, hanno dato sempre scorretto e incompleto il marmo, e non si accorse, che a luì, oltre altre mende, manca la linea undecima. Il migliore apògrafo è di Giovio, e l'ho collazionato sul marmo.
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Frammento dì lapide in marmo bigio. Sta nel capitello di un pilastro, che sostiene la strada che in Bellagio mena al castello dei Serbelloni, già Stanga eSfòndrato. Rezzonico così spiega : Marcus Ptiuim oufenlina Sabinus eie., e lo stima il padre di quel Caio Plinio Sabino, il eui marmo abbiamo sopra riferito, come e istente in Ginevra.
Rezzonico, Disquisii eie. Tom. I, p. 154 — Rovelli 2ot>. 21, — Giovio, Como e il Lar io ecc. p. 301 — Aldini 128. Con mende.
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Pezzo di tavola in marmo nero, che Benedetto Giovio nel 11500 vide davanti la porta del palazzo del inarchesino Stanga in Bel-lagio, v iri cospicuo luogo per cura dello stesso Stanga.
Giovio Benedetto il. G2 — Porcacchi, Nobiltà cee. p. 140, ha solamente m . plim. « Denotano, ei dice, il nome di quel ' Marco Plinio, a cui si legge l'epistola scritta da Plinio Ceciiio, « che tratta dei libri composti da Plinio suo zio. » — Cigalini Paolo, De vera eie. p. 83 — Rezzonico, Disquisii, etc. Tom. I, p. G9 et 134. Ci avverte che questa e la precedente sono due lapidi distinte — Giovio G. B.? Como e il Lar io ecc. p. 302 — Aldini 188. 141.
Nel Bonanomc (Riviera dal Larìo, ecc. p. 74) sono queste parole : « Vi si vedono {in Bellagio) marmoree memorie dei due « Plinii, le quali benché guaste lasciano scorgere in una secvn-« dvs, nell'altra ruxivs. ma chiaramente