Stai consultando: 'Storia antica di Como ', Maurizio Monti

   

Pagina (176/266)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (176/266)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia antica di Como

Maurizio Monti
Tipografia de' Classici Italiani, 1860, pagine 259

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   AL L1DR0 Ili. l't I
   erodilo per la venerazione in che i Celti tenevano le donne fatidiche. Il n«slro Caio Virio Massimo per visione avuta adempì ini voto, the f    Ordii n. 132G — Aldini 94. 27.
   34. IVNONIBYS
   L . MIXICIVS SEVERVS VI . VIR . ET . AYG EX . VOTO
   Portala da Como a Cremona, e quivi smarrita. « Chi sa quante « lapidi comensi, sclama a questo luogo l'abate Bianchi, sono slate « perdute in tale trasporlo! » Do la lezione di Bertarelli. Gli altri malamente Sivirus alla terza riga.
   Bertarelli, ». 13 — Muratori 17. G — Rovelli 249. 4. Per errore iv vm et avg — Bianchi p. 289 — Aldini 95. 28.
   35.
   IMP . SERVA . TRAlA NO . V . COS . JIATR ONIS . V . S . L . L . M M . CATVLLVS . ME RCATOR . ET . M . CA TYLLIVS . SECVNDVS
   Disollerrata nel marzo 1833 in un campo a Monlorfano, e donata al museo Giovio. È Monlorfano un paesello a quattro miglia da Como, ma diocesi di Milano. Anticamente era nella diocesi di Como, e ci andavano i canonici del nostro duomo a celebrarvi la festa di san Giovanni. Nel 1197 per una permuta passò sotto la giurisdizione ecclesiastica di Milano. Quindi le sue lapidi romane possiamo a pieno diritto descriverle tra le comensi. Benedetto Giovio, nel recare il marmo di P. Orazio Floro scopertosi a Montor-fano, fa questa dichiarazione. « Quantunque, egli dice, io non « mi proponessi clic di raccogliere le lapidi di Como e della sua « diocesi, pure accettai nella Coltcllanea anche altre di paesi li-«®mitrofi, sì perchè molto belle, che per toglierle finalmente ad « una invidiosa oscurità ». Ottimamente, entriamo a dire noi, per le lapidi che Giovio copiò qua e là sul milanese, come a Davc-rio, non mai per Monlorfano.