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Storia antica di Como

Maurizio Monti
Tipografia de' Classici Italiani, 1860, pagine 259

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   unno ni- i i i
   un giorno intermedio, applicava agli studii sino all' ora della cena. Durante questa', leggevasi ancora alcun libro, e se ne fa ce vìi n gli estratti come alla sfuggita. Una volta avendo il lettore nella pronunzia errato, uno degli amici lo interruppe, e costrinselo a ripetere, cui Plinio disse: « E non « lo avevi tu inteso? Avendo esso risposto dei « si, soggiunsegli: E perche dunque lo inter-« rompesti? Con questo noi meglio che dieci ri-'«- glie perdemmo ». Nella state sorgeva dalla cena che era ancor giorno; e di verno ad un'ora di notte; e ciò faceva quasi fosse da legge costretto. Tale costumanza teneva tra i negozii e il tumulto di Roma. Nella villa toglieva ai più profondi studii il solo tempo impiegato pel bagno, e anche durante questo, o dettava o alcuna lezione ascoltava. Viaggiando non ad altro che agli studii attendeva, era seguito dal tachigrafo, o stenografo, col libro e colle tavolette, e colle mani nel verno inguantate, perchè il freddo non gli facesse perder del tempo: e per questa ragione girava per Roma chiuso nella sedia. Visto un giorno il nipote che scioperato passeggiava, rampognollo, dicendo: Tu potevi bene non perdere queste ore.
   Con sì intensa, instancabile e maravigliosa applicazione agli studii, potè recare a fine un numero egualmente maraviglioso di opere, che dal suo nipote con quest'ordine si registrano. Un libro di lanciar dardi combattendo a cavallo, composto quand'era capitano dì cavalleria. Due libri d'ella vita di Pomponio Secondo. Libri venti delle guerre di Germania , nelle quali comprese tutte le guerre fatte dai Romani contro quella nazione. Libri tre dell'eloquenza, partili in sei volumi, coi quali ammaestra compiutamente l'oratore nell'arte