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Storia antica di Como

Maurizio Monti
Tipografia de' Classici Italiani, 1860, pagine 259

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   102 STORIA ANTICA L>I COMO
   di mano più antica; e d'altra parte giova osservare che i ritratti degli uomini illustri scoperti in uno piuttosto che in un altro paese, niente provano quale sia, o no, la loro patria.
   Una lapide scopertasi a Verona, e che da lungo tempo per incuria e vecchiezza è rovinata, fornisce una terza prova agli avversari. Questi la presentano contraffatta a loro modo; ma Policarpo Palermo, giudice niente interessato in alcuna delle parti, e che più di tutti diligentissimamente osservò la lapida, così la legge :
   . . . ifiiv .
   . . II>V .
   , .AVG . . .
   RICIVIAE . .
   . . . CELLAE . .
   « . HI.
   FI ti • IHTHI .
   MAE . MATIU .
   MARCELLAE T. F. L
   Ora veggano i A eronesi, domanda loro il Lem a ire se in questa scritta trovano il prenome, nome e cognome di Plinio; e se l'augurale dignità e tutti i nomi della famiglia possano cavare da questi frammenti. Per me, soggiunge il Lemaire, non conosco altra cosa cotanto ambigua. L'ulti m'armi! e secondo alcuni invincibile, è un'altra lapida , che dicesi scavata pressi il lago di Garda, e che fu cosi tradotta: Caio Plinio veronese scrittore di storie. E in apparenza la più forte ragione, ed in fatto è la più debole. Innanzi tratto dai molti che ne tennero discorso, si produsse sempre con variata lezione, poi non ha aria di essere mollo latina. Il