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Storia antica di Como

Maurizio Monti
Tipografia de' Classici Italiani, 1860, pagine 259

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   1CJ6 STORIA ANTICA DI COMO
   gni paese ha grandemente giovato; dico Caio Plinio Secondo, appellato il vecchio. È divulgatissi-ma la celebre questione agitatasi lungo tempo, e con gran contenzione delle parti tra Como e Verona per vendicarsi Tonore di aver dati i natali a uomo sì grande. Tutta l'antichità si unì a chiamarlo comense, quando pel primo l'anno 13 13 un Giovanni veronese, prete ignorantissimo, che talvolta, come in questa occasione, confuse i due Pìi-nii in un solo, scrisse: « Plinio essere di nazione « veronese leggesi in certa storia ». Tanto bastò ad accendere col tempo la guerra tra Veronesi e Comaschi , contendendo quelli pel nuovo ricchissimo acquisto che speravano, e questi per non perdere quanto avevano sempre posseduto, e che in origine è proprio. Scesero in campo di qua e di là validi campioni dei due paesi disputanti : i forestieri si volsero a considerare tanta lite, e di essi molti vi presero parte, o come giudici o come combattenti. Di tutti i nostri il più prode, il più agguerrito, e che, secondo il nostro giudizio e quello di molti, trionfò pienamente degli avver-sarii, è il conte Rezzonico , autore delle disquisizioni pliniane. Nessuno è in generale più di lui diligente nel citare, più fedele nel trascrivere i monumenti citati, più indefesso nelT esaminar libri, essendosi apposta recato in lontane terre per osservare codici antichi di Plinio. Qui noi dobbiamo ricordare le ragioni dei due partiti contendenti, ed esaminarle: ma perchè a noi, come parte interessata, non si presterebbe fede, però ci tireremo in disparte, lasciando parlare a tale, che merita di essere dalle due parti riverito, e che loro non può essere sospetto. Questi è il celebre Lemaire, che procurò a Parigi nel 1827 una lodata edizione