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Storia antica di Como

Maurizio Monti
Tipografia de' Classici Italiani, 1860, pagine 259

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   1CJ6 STORIA ANTICA DI COMO
   generale vietato il dar sepoltura nelle chiese. Volgendo 1 anno 1812 nella profanata chiesuola di s. Protaso, lungo il viottolo che da s. Rocco guida al fiume Aperto , si scopersero, a più di tre metri sotterra, altri avelli ai descritti in tutto somiglianti. E uguali sono gli avelli che racchiudono le reliquie dei santi vescovi di Como nella critta, ora chiusa, sotto al coro in sant Abondio.
   La lapide di Caninio Vi a lo re e Cauinio Eupre-pe, e l'altra bellissima di Albinia ci rammentano alcune delle cerimonie funebri, con che i nostri antenati proseguivano la memoria degli estinti. Leggiamo in quella di Albinia . che inghirlandavano di mirto e di rose giulie le statue di giovani donne defunte e di teneri fanciulli; che in sul davanti della statua si apprestava la sacra mensa, o il letti stomiì0, pel convito funebre in loro onore: e che, compite le esequie, i decurioni distribuivano tra presenti le sportole, cioè danaro o vivande, avuto riguardo ai più degni per autorità ; e insieme olio e vino. Questi a n ni versa ri i erano celebrati nel giorno della nascita, non in quello della morte. Nel marmo dei due Caninii, mancante delle prime righe, si rammemora Y offerta della rosa e delle sportule.
   La lapida dì Anni a Agatónice ci conservò una iscrizione che vince di bellezza molte della greca antologia. Essa dice : « Agli Dei mani di Annia « Agatónice. Corta vita è migliore di lunga età ai « mortali. Quest'anima fiorì stagion breve. Visse « dieci e dieci anni incolpabile, la sua vita fu fe-« lice, brillò il suo ingegno. Ma ì età miseranda « dei genitori, nell'anima è cruciata. Eglino per i( la lunga età hanno lunga pena. La vecchiezza « è loro nuova cagione di piangere, e il pianto