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Storia antica di Como

Maurizio Monti
Tipografia de' Classici Italiani, 1860, pagine 259

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a cura di Federico Adamoli

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   ?    Sulla fine del secolo xv i fratelli Paolo e Benedetto Giovio misero in campo l'opinione, che i cinquecento coloni greci sieno stali i fondatori di molte terricciuole sul Lario, perchè il loro nome palesa una origine greca. Le terricciuole sono queste : Peglio (Pe-lio)j Doro (Dario), Dervio (Delfo), Lenno e Lemna (Lemno), Gaeta (Caieta), Lecco (Leucate), Corenno (Corinto), Piona e Pona (Peonia), Nesso e Naggio (Xasso), Pallanzo (Pallantia), Pognana (Pom-pnniana), Lierna (Lema), Plesio, Pigra, Monte Lompino, Cerno-bio e socniglianti. L'abate Amoretti nel Viaggio ai tre Laghi (cap. 18) avvertì pel primo nel 1794, che la derivazione greca di questi paeselli è un pò troppo stiracchiata; e che alcuni nomi sono ancora un avanzo de' Celli. Il curato Pietro Monti nel lodalo Vocabolario dei Dialetti comaschi (Milano, Class, ital., 1845 pag. 477) ha parole più precise: « L'opinione dei fratelli « Giovio a me sembra, egli dice, senza fondamento ; perchè la-« sciando di dire, che i coloni greci qui mandati da Giulio Ce-u sai e tornarono ai loro focolari ; che le storie non ci narrano , « che qui sieno mai capitate greche colonie; e che la posizione « topografica di questi siti non ci dà ragione di supporre, che « qui sieno mai venuti abitatori di Grecia ; quei nomi o sono di u troppo vago significato, o non convengono ai siti in veruu modo L'origine delle predette terricciuole è più antica, se non per tutte, per la maggior parte, che non l'età di Giulio Cesare. Quando il console Marcello vinse i Comensi, non prese solo la città di Como, ma ventolto sue castella: la qual cosa mostra che il territorio nostro era già ben popolato.
   (9) Nel secolo xvi si pubblicò altra iscrizione delle colonne. È Cesare che parla:
   HVC VSQVE NON VLTRA
   OMITTO RHAETOS INDOMITOS
   Gli eruditi concordemente la dichiarano falsa, ma ci aiuta a dimostrare viva un tre secoli fa la tradizione che Cesare guerreggiasse contro i Reti (Orelli, Collectio etc. num. 474). Mommsen (Insci^ipt. Confoed. helv. etc. pag. 109) osserva che tali colonne, come molli sassi migliar! delle Germanie e delle Gallie, non essere con epigrafi, e non mai esserlo stato, affermarlo uomini diligenti. In vai d'Ossola nell'alto Novarese si disse, che fu estralla dal terreno una iscrizione identica a quella di monte Giulio: Hac iter Caesaius (Amoretti, Viaggio, ecc.).
   (10) Plutarco e Appiano Alessandrino sono i due scrittori che raccontano minutamente il fatto del cittadino di Como, fatto vergheggiare da Marcello: il primo nella vita di Giulio Cesare (§ 29); 1'allro nel libro It delle Guerre civili (§ 26). Plutarco chiama il Comense uno dei decurioni di Como: èva ràiv sxst SóvAjvtuv...: Appiano lo dice altro di coloro, che avevano esercitato la magistratura dell'anno in Como, e che sebbene vantasse il solo diritlo