Stai consultando: 'Storia antica di Como ', Maurizio Monti

   

Pagina (69/266)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (69/266)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia antica di Como

Maurizio Monti
Tipografia de' Classici Italiani, 1860, pagine 259

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   64 ?    ba queste parole: Et res que reiacent iurta ponticelli Rodani (Muratori. Antiq. Iial. II, p. i86). In altra carta dello stesso anno si legge: Non jiiiiltum tunge a . . . cimiate Cremona juxta rivolum Rodanum (Ib. V, p. 085). Il Quadrio (/. c.) nomina anche il Liguri o Liuri tra1 liumi che gittano nell'Adda le loro acque. In Francia è il fiume Ligeris, ora la Loira, e si presume abbia dato il nome alla gente dei Liguri.
   Varcniia. villaggio sul Lario. Il Serra nella Storia dell'antica Liguria (Tomo I, p. S) così dice: « Non poche sono le acque « e i luoghi in Liguria col nome di Var, Vara, Varese, Fa-k renna, Varazzo, Varigotli, Varo; e i primi Normanni (po-« poli del Chersoneso cimbrico) chiamavano sè stessi Varenghi, « quasi uomini abitanti presso le acque ». Varallo nell'alto novarese sta al confluente del Mastallone è della Sesia. Noi abbiamo Varenna sul Lario, dove questo è più profondo e dove sgorga il fiume Latte. A ponente di Como sta Varese sul fiume Olona. A Dervio sbocca nel lago il fiume Varrone, Varenzo è in valle Leventina, Vararo in Valcuvia.
   Gl'innamorati fuor di misura delle cose celtiche, detti con proprio vocabolo Celtomani, si fingono che alcune pietre di granito, che giacciono qua e colà, secondo che il caso le seminò nei monti comensi, sieno un monumento della età dei Celti. Particolarmente sono citate la Pietra Luna di Bellagio situata sopra la terra di Civenna al confine del territorio di Bellagio ; la Pietra Penduta a Monpiallo sopra Torno, e il sasso di Airòla sopra Sorto, altro dei casali di Blevio. Forse, dicesi, erano un simbolo della divinità., e quivi presso i Druidi celebravano i loro sanguinosi misteri. Dirò che in su la strada che da Torno conduce a Molina si veggono ancora dei gran tòcchi di granilo, avanti di più grossi massi, spezzati dalla mina o dallo scalpello, in uso di fabbriche, e si narra dai vecchi del paese elle avessero grandi incavature , o nicchie, coperte di lasLre dello stesso sasso, e contenenti ossa umane.
   (G) Aùroy; (cioè i Galli)' ex twv ir spi t óv ITxSoù rrsSiuv ff^evTK;, rXrjv oXtywv TÓ;rwv tuv v7r'aÙTÌ; zig \AX7m; xttpévuj x. t. (Lib. II, , 3Ì5 ediz. di Lipsia 1789).
   (7) Tit. Liv. lib. XXXIII, § 56, 57 . . . triicmphavit (Karcel-lus) ... de Insubribus, Cotnensibusque. E i marmi capitolini: M. CLAUDIUS. M. f. H. N. DE COMENSIBUS ET INSUBRIBUS ANNO DLVIl. IV. NON. MART. {Cf. fiigon., in Fastos Commetti p. 508). Ho assegnato l'anno 5o8 alla rotta dei Comensi, perchè ho seguita la cronologia di Varrone. In Tito Livio si legge invece l'anno oSG, avendo lui adottata la cronologia di Catone. In ambedue le cronologie si trovano tuttavia infinite difficoltà, che uomini dottissimi invano si provarono di levare (Cf. Rupert, Proe-mium de aelale et vila Titi Livii_, etc).
   (8). L'appellazione di Nomimcomuni si inantenne fino alla morte