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le prime origini
naie. L'italiano, come le altre lingue romanze, ricorse al dimostrativo ille per la formazione del pronome di terza persona. In quanto alle terze persone egli, ella, la forma femminile è normale, ella da illa, ma itti avrebbe dovuto dare elli come si trova in Dante. I plurali eglino, elleno, non sono che epitesi del no, che è come un'anticipazione del verbo: egli-no. canta-no.
Non ci è niente da osservare nelle forme oggettive dirette ed indirette della prima e seconda persona; nel singolare abbiamo normalmente per l'aggettivo diretto me, me, te, te, per l'indiretto ad me per a me, cum me per con me : nel plurale per l'oggetto diretto nós, noi, vOs, voi, per l'indiretto ad nòs, a noi, a
Nella terza lui e lei vennero da un illuius. illui, invece del classico itti (dat.). Illui si trasforma in illaei, poi in lei-
li plurale loro è sorto dal genitivo illoru che già nel latino volgare era oggetto.
Forme atone del soggetto: il solo io ha nel toscano la forma proclitica i.
Formo atone dell'oggetto di prima e seconda persona : nel singolare per l'oggetto diretto me, te (laudat.), mi, ti come securu = sicuro ; cosi per l'indiretto m2[7u], tl{bi]. mi, te.
Per il plurale servono oggi, ci per la prima persona, vi per la seconda. Ci è lo stesso avverbio ci=ec (ce-hic) che diventò pronome. Nello stesso modo si spiega il pronome vi che non è altro che l'avverbio vi (i-bi). Il pronome ne, viene da inde, n-nde).
I pronomi oggettivi diretti della terza persona singolare lo, la, provengono da [il]lu, \il\la, coll'aferesi di il. Quelli oggettivi indiretti singolari gli, le, da illi, Mae. Gli oggettivi diretti plurali li, le, hanno origine non già da illos, Mas, ma dal nominativo dell'articolo li.
II pronome plurale oggettivo indiretto per ambi i generi: gli viene da [»Z]Zis, a cui poscia subentrò la forma tonica loro.
La spiegazione delle forme melo, glielo, velo, ecc., si hanno dal fatto che se a mi ci, ti vi, gli si segue un pronome di terza persona oggetto diretto (aton lo, la, ecc.), oppure ne, Taferesi di i di i llu o ti-lu e di i-nde non av-