DKLLA LINGUA ITALIAN*
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Vediamo quali sono i resti delle forme flessionali latine che si conservarono in italiano.
Per il nominativo singolare si devono considerare soltanto gl'imparisillabi ed i femminili della terza declinazione, come: hotnoy hominis, soror, sororis. Le traccie certe di questi nominativi sono pochissime. Ci furono meglio conservati i nominativi di persona.
Nel plurale ci sono rimasti tutti i nominativi in i ed in ae, es-. muri, viene da muri e non da muros che avrebbe fatto muro. Quanto ai plurali in es ed ai neutri in a, è impossibile dire se la forma italiana rappresenti il nominativo o l'accusativo, essendo nei due casi identica.
Le traccie del genitivo sono molto meno numerose. Esso ha lasciato qualche traccia nei nomi di luosro.
Mancano traccie dell'accusativo singolare; nel plurale ci rimasero in alcuni nomi di luogo, es.: intra aquualas Antraccoli).
Dall'ablativo dei neutri in men ed in us provengono le parole che hanno due forme ad un tempo: erim.cn = crime e crimine; numeri, nume e mimine ; abdomen, addome e addomine; germen, germe o germino; forameli, forame e forumine. Tutte parole che ebbero però origine dalla lingua dottrinale.
Anche i neutri in us come genus, viscus, rudus, originarono i plurali visceri, ruderi, ecc.
Nel plurale l'ablativo s'incontra in numerosi nomi di luogo dalla determinazione in i (= is).
Dei generi latini : il maschile, il femminile ed il neutro, il neutro non ricompare più in italiano. In latino i neutri in um diventarono poi maschili : forum neutro e servus maschile erano uguali nelle forme flessionali, eccetto nel nominativo, e per attrazione numerica i neutri si fecero maschili, ma non viceversa.
Più tardi, quando per scadimento fonetico invece di servus, florem, tempus, nomen, si disse servii, flore, tempii, nome, ed invece di nomini (dat.) ad nome(n), queste due serie s'identificarono ed i neutri si confusero coi maschili.
Nella prisca latinità molti dei nomi furono usati nella stesso genere che più tardi nel latino volgare, ma la per-