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mr = mbr mt — nt nr = rr ns, rs = s sr = — ut = so' tr, dr = tr, dr es = ss, só ¦et = tt
ne — ng re = re te, de — gy sce, —i = sé gn = gn
nge, —i — ni), gn ps = pi = ti Os = S.S l)t = tt
Cambiamenti morfologici.
Derivazione del sostantivo.
Le declinazioni latine erano difettose per 1* identità di molti dei loro casi, che doveva ingenerare confusione specialmente nel popolo: il nominativo ed accusativo erano uguali in quasi tutte le declinazioni, così il genitivo e dativo singolare della prima.
La semplificazione o sfacelo della flessione diede origine all'uso di elementi preposizionali, che servirono a sostituirla. I romanisti non sono ancora d'accordo sul caso, o sui casi che per leggi fonetiche vennero ad essere base del nostro sostantivo. Due sono oggi le opinioni principali: l'una vede nel sistema llessionale romanzo la continuazione dell'accusativo, opinione propugnata dal Diez ; l'altra, sostenuta dall'Ascoli e dalla scuola italiana, detta teoria del « caso unico », vede rei nostri sostantivi la continuazione di forme primamente fra loro diverse che si vennero a fondere in una sola, o in un caso solo (accusativo), nella lingua del popolo, che diceva: liber dePaulu(m) (genitivo); do ad Paulu(m) al dativo; de Paulu(m) all'ablativo. La differenza fra le due opinioni è più l'ormale che sostanziale, poiché i resultati delle due teorie sono gli stessi. 11 Meyer-Lubke vede invece nel sistema flessionale romanzo la continuazione dell'accusativo e del nominativo.